Festa di Sant’Anna a Ischia: la tradizione delle barche e dell’incendio del castello


Il 26 luglio è la data in cui si festeggia sant’Anna, madre della Vergine Maria. Questo giorno è stato scelto per celebrare a Ischia l’evento più importante dell’anno. Sagra marinara, Festa di Sant’Anna, Festa delle barche addobbate, Sagra del mare, Festa a mare agli scogli di Sant’Anna, Sfilata di barche allegoriche, Sagra agli scogli di Sant’Anna e recentemente Carnevale acquatico di mezza estate, Defilé sulle onde, Festa modellata sul Carnevale di Viareggio, Sfilata delle barche addobbate, in maschera. Questi sono tutti i nomi che con il passare del tempo ha assunto la festa dedicata alla protettrice delle partorienti. Le definizioni sono diverse, così come sono tanti gli anni in cui si è celebrata la festa che ha origini antichissime. Nel passato in base ai cicli naturali gli ischitani realizzavano dei riti propiziatori a cui si sovrappose la ricorrenza cattolica di Sant’Anna. In origine la festa consisteva nel dare fuoco a falò fatti con legna accumulata durante tutto l’anno, accesi al tramonto. Il primo rogo si accendeva sul monte Epomeo, seguivano poi la collina di Soronzano, il Cilento, il Campagnano e infine il Cimitero Vecchio. I falò, che si protrassero fino alla prima Guerra Mondiale, avevano una valenza di purificazione e rinnovamento. Oltre a questi roghi, i pescatori erano soliti celebrare Sant’Anna recandosi verso la sua chiesetta e cenando con coniglio alla cacciatora e parmigiana di melanzane, sulle proprie barche, in compagnia delle famiglie.

barca allegorica

La nascita della Festa, intesa come la si conosce oggi, risale al 1932 grazie all’iniziativa di un gruppo di amici. L’evento fu inizialmente appoggiato dall’O. N. D. l’opera nazionale del dopolavoro che sosteneva, infatti, tutte quelle manifestazioni che rivalutavano le tradizioni locali unendo gli uomini in attività e interessi comuni. Fino al 1940 lo spettacolo continuò a essere organizzato, fu poi interrotto e riprese quattro anni dopo. I cittadini iniziarono a dare sempre più importanza alle proprie barche colorandole e addobbandole con ghirlande di fiori o semplici frasche. Nacque anche l’idea di consegnare un premio all’imbarcazione più bella. Ciò rafforzò l’interesse nei confronti dell’evento che non fu più concepito come “Festa a mare” ma come “Festa delle barche” e le stesse imbarcazioni che un tempo portavano i pescatori dinanzi la chiesetta di Sant’Anna, divennero macchine sceniche galleggianti.

I temi che si scelgono per le barche allegoriche hanno attinenza con avvenimenti storici locali e nazionali, aspetti dell’antica vita isolana contadina e marinara, motivi musicali delle antiche canzoni napoletane. Le imbarcazioni solitamente sfilano nella baia naturale di Ischia Ponte che comprende il Castello aragonese con il ponte che lo collega al Borgo marinaro passando per la marina e proseguendo per la spiaggia della “Corteglia”, i “Travi”, il Cimitero Vecchio, fino a raggiungere gli scogli di Sant’Anna. Sfilata che con il tempo ha assunto il carattere di gara tra i diversi comuni isolani, creando il Palio di Sant’Anna. Al termine del corteo via libera ai fuochi d’artificio e all’incendio del Castello aragonese. Tranquilli, la struttura non è data alle fiamme ogni anno, il castello è solo ricoperto da una polvere rossa ed è avvolto dal fumo dando vita un’atmosfera straordinaria!

Fonti: Cristian Bonetto, Josephine Quintero, “Napoli e la Costiera Amalfitana”, Lonely Planet, Melbourne, 2013

Andrea Di Massa, “La festa delle barche di Sant’Anna”, Imagaenaria, Ischia, 2004


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