Non solo Capodimonte: le ceramiche di Cerreto Sannita famose in tutto il mondo

Zuppiera cerretese (XVIII secolo)


Cerreto Sannita (Benevento) è un’incantevole cittadina che sorge su di un colle lambito dai torrenti Turio e Cappuccini, famosa nel mondo per le sue ceramiche finemente decorate. Nel Settecento giunsero qui, dal Regno di Napoli, maestri scalpellini, muratori e stuccatori che portarono nella tradizione cerretese l’esperienza dei maestri della ceramica di Capodimonte.

Qui era facile acquisire le materie prime, l’argilla veniva ricavata delle sponde del Titerno e la legna da Monterbano per alimentare le fornaci, vere e proprie caverne scavate nel tufo. Inoltre i maestri di Napoli si avvalsero delle sapienti mani di esperti coloristi, che qui già operavano nella colorazione dei “pannilana” (tipo di tessuto), in un opificio i cui ruderi si ritrovano in località “La Tinta”. Ma i primi pezzi di ceramica di cui si ha conoscenza a Cerreto Sannita risalgono al XIV secolo: si tratta di un’acquasantiera decorata con il profilo di S.Caterina con la ruota; un Presepe ed un’acquasantiera con ostensorio a tinta gialla del XV secolo; un’altra acquasantiera con l’immagine di Sant’Antonio Abate del XVI secolo; ceramiche con stemmi gentilizi, tra cui un piatto della badessa Mazzacane.

Piatto settecentesco di Cerreto Sannita

Ma il periodo d’oro delle ceramiche di Cerreto si ebbe con il Settecento, quando oltre all‘industria stovigliera, nascevano nuove forme di decorazione plastica e di decorazione architettonica degli edifici.

L’arte figulina (di modellare la terracotta) di Cerreto nel Seicento è caratterizzata dall’influenza dei bianchi di Faenza (Ravenna) oppure da una scala cromatica che si articola dai gialli ai verdi ai blu zafferano, mentre, alla metà del Settecento, si diffuse il chiaroscuro turchino, blu cobalto, soprattutto per i vasi da farmacia. Con il rococò comparvero motivi a cineserie, floreali e di influenza francese e si affermò il monocromatismo bruno-paonazzo su smalto grigio.

Museo Civico di Cerreto Sannita (BN)

La fase finale della ceramica cerretese è contrassegnato da un ritorno all’imitazione antica, alla decorazione ad ornato neoclassico che si ritrovano sulle pareti, nelle case e nelle chiese di Cerreto. Le opere sono conservate nel Museo Civico e della Ceramica Cerretese, istituito nel 1991 ed inaugurato nel 1993, ubicato presso il chiostro Monumentale di Sant’Antonio. E’ costituito da tre sezioni: la sezione di arte ceramica antica che raccoglie reperti che vanno dall’epoca romana alle manifatture tradizionali cerretesi d’età barocca sino al XIX secolo; la collezione Mazzacane, creata dallo storico Vincenzo Mazzacane e donata dai suoi eredi al comune; la sezione di arte ceramica contemporanea, che custodisce le opere degli artisti che hanno partecipato alle diverse biennali di ceramica che si tengono a Cerreto Sannita.

Nel museo è possibile ammirare le acquasantiere cerretesi, famose in tutto il mondo, i piatti da parata, gli albarelli e le “riggiole”, che testimoniano la grande vitalità artistica di questo paese, dove botteghe spuntano da ogni vicolo.

“Riggiole” cerretesi

INFO

Museo Civico e della Ceramica Cerretese
Palazzo S.Antonio, Corso Umberto I
82032 Cerreto Sannita (BN)
Tel 0824 861425 – 0824 815211 – 347 8548468
segreteria2@comune.cerretosannita.bn.it
www.comune.cerretosannita.bn.it

Fonti:

– terredeisanniti.it
-buongiornoceramica.it
-Giuseppina Goglia, Maioliche di Cerreto, Benevento, Tipografia del Sannio, 1941.
-AA. VV., Cerreto Sannita: Testimonianze d’arte tra Sette e Ottocento, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1991.
-Mario Rotili, L’arte nel Sannio, E.P.T., Benevento, 1952.


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