Lo chef Cannavacciuolo racconta la sua napoletanità al Wall Street Journal


In occasione della seconda stagione italiana di cucine da incubo lo chef pluristellato Antonino Cannavacciuolo è stato intervistato dal Wall Street Journal.

Il 39 chef di Vico Equense tra passioni ed incubi ha raccontato al giornale alcuni aneddoti della sua vita, ad esempio la moglie che è diventata vegetariana che ora mangia solo tofu e hamburger di soia, e per questo motivo quando è a casa non cucina più. Ha parlato poi del “ragù della nonna”, da sempre una delizia per il suo palato e dell’amore per il Napoli e quindi come ogni tifoso appassionato ha parlato di Diego Armando Maradona, che una volta ha avuto il piacere di avere come ospite a Villa Crespi, ristorante che gestisce sul Lago D’orta, raccontando che nel 2006 andò nel suo ristorante e per farlo sentire a casa lo chef cucinò spaghetti ai frutti di mare e parecchi ragù.

Infine ha parlato dei suoi menù raffinati che uniscono la cucina nazionale con quella regionale. Lo chef che non dimentica le sue origini ammette di inserire sempre elementi delle tradizioni culinarie campane, perché chi va nel suo ristorante deve sapere che chi gestisce la cucina è napoletano.

 


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