Le Janare di Conca dei Marini: le bellissime streghe che infestano la Costiera

Janara


Ci sono tantissime leggende in Campania: storie che hanno come protagonisti spiriti, demoni, streghe ed altre creature fantastiche. Spesso questi miti non sono soltanto favolette campate in aria, ma cercano di mostrare altro, dietro il velo del fantastico, realtà ammantate di immaginazione. Il mito delle Janare che risiedono nel piccolissimo comune di Conca dei Marini, sulla Costiera Amalfitana, è una di queste storie a metà fra fantasia e denuncia. Già abbiamo parlato delle janare: sono streghe che incanalano i poteri della natura, quindi si tratta di entità neutrali, ne benevole, ne maligne. Non a caso, si ritiene che il loro nome fosse originariamente “dianare”, a rimarcare un rapporto molto stretto con Diana, dea romana della caccia e della natura.

Queste streghe, temute sopratutto nel Sannio, hanno una certa empatia con tutte le donne, specialmente con quelle che soffrono. Le leggende raccontano che le janare riescano a sorvolare anche gli oceani e che sfruttino questa loro capacità per rassicurare le mogli degli emigranti sulla condizione di salute dei mariti, arrivando fino alla lontana America pur di trovare informazioni. È proprio questa “solidarietà femminile” ad aver fatto nascere il mito delle janare di Conca dei Marini. Si dice che il piccolo paese sia abitato da queste particolari streghe, eppure non si trova in un territorio dove il culto delle janare è così radicato. In realtà, le streghe di Conca sono creature ben diverse dalle janare canoniche. Invece di incanalare i poteri della natura e la magia, queste creature nascono e si sviluppano fra dolore, nostalgia e solitudine.

Conca dei Marini

Conca dei Marini

Conca dei Marini è sempre stato un borgo di marinai e, quindi, capitava e capita spesso che gli uomini manchino per mesi, dovendo scandagliare il mare in lungo ed in largo. Può succedere, dunque, che una moglie abbandonata in questo modo covi tanta malinconia, tanto desiderio inesaudito e tanta frustrazione da trasformarsi in una janara. Queste creature si riuniscono di notte in cima agli alberi a ridosso della costa, vestite solo con lunghe camicie da notte, aspettando le imbarcazioni dei pescatori. Una volta avvistate iniziano a attirare l’equipaggio in ogni modo: con canzoni, dolci parole o mostrando le nudità. Una volta caduti nella trappola le janare iniziano ad accoppiarsi con loro, sfogando gli istinti sopiti dalla solitudine e dalla mancanza dei loro mariti. Poco male, direte voi, anche considerando che si tratta di donne bellissime. Peccato, però, che dopo l’atto sessuale le janare tendano ad offrire gli occasionali amanti come vittime sacrificali alla natura ed al mare.


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