Rione Amedeo: il quartiere residenziale ideato da Garibaldi

Piazza Amedeo, 1950


Tutte le moderne città più importanti riescono a mostrare due anime diverse ai visitatori più attenti: la prima è quella turistica, fatta di musei, costruzioni antiche, chiese e luoghi caratteristici; la seconda è piacevole per il solo fatto di esserlo, senza nulla di leggendario o di pubblicizzato, luoghi in cui poter passeggiare, fermarsi a rilassarsi e ammirare una bellezza ordinaria, ma concreta. L’area di Napoli che, più di ogni altra, riesce ad incarnare questa particolare sfaccettatura è il Rione Principe Amedeo: l’insieme di strade che si snodano da Piazza Amedeo. Ai piedi del Vomero e affiancato a Chiaia, il Rione Amedeo rappresenta lo snodo che separa la città residenziale da quella turistica. Punto focale è proprio la piazza che, grazie alla stazione della Metropolitana e della Funicolare di Chiaia, è uno snodo fondamentale per i numerosi turisti che affollano gli alberghi sul lungomare o sul Vomero. Inoltre il Rione è diventato il fulcro dello shopping napoletano, raccogliendo in se la maggior parte dei negozi di alta moda della città.

L’idea di creare un quartiere residenziale nella zona, fu introdotta da Garibaldi durante l’occupazione dei Mille al punto che nel 1859 Errico Alvino presentò già un primo progetto. Tuttavia per questioni burocratiche ed economiche fu difficile trovare i fondi per la realizzazione. Soltanto nel 1871 l’impresa Rougier iniziò, effettivamente, a lavorare all’opera su progetto di Scoppa e Rendina. Nel 1885 fu inaugurata via dei Mille, prima strada del progetto, e dopo di lei il resto del Rione. La zona riscosse un’immediata fortuna grazie alla contemporanea apertura della funicolare e della successiva metropolitana.

Pallazzo Mannajuolo

Pallazzo Mannajuolo

Rione Amedeo divenne un luogo di residenza ambito da aristocratici e possidenti. I loro investimenti portarono alla nascita di colossali edifici in stile Liberty, decisamente in voga prima della Grande Guerra. Ancora oggi possiamo ammirare il Liberty Napoletano nel Palazzo Mannajuolo, in via Filangieri, e nel Palazzo Cottrau Ricciardi, in piazza Amedeo. Purtroppo, però, molti di questi preziosi esempi di architettura sono andati perduti a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Durante la ricostruzione, infatti, numerosi palazzi in stile Liberty ed alcune strutture barocche risalenti al XVIII sec. furono coperte da edifici in calcestruzzo che, oggi, stonano con la bellezza delle principali opere del Rione Amedeo.


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