La “mammazezzella”: ecco chi era e il suo ruolo fondamentale



Anticamente alcune donne svolgevano un mestiere molto richiesto, che oggi definiamo come “balia” o “bambinaia”. Si tratta della “mammazezzella”, ovvero la nutrice, scelta dalle mamme per accudire e spesso anche allattare i propri figli in cambio di soldi.

A seconda dei compiti da svolgere, veniva chiama “Balia asciutta” se la sua funzione era solo di accudire i piccoli, “Balia di latte” se doveva anche allattarli. Per molte donne la balia di latte era una figura indispensabile, di cui non potevano fare a meno: le affidavano i loro figli fino allo svezzamento, in quanto non potevano allattare per scarsità o mancanza di latte materno.

Le mammazezzelle erano donne molto formose e prosperose, dalla caranagione rosea, per lo più contadine, provenienti da Alife, Procida, Sorrento, Marano e Fratta, vicino Napoli. Per evitare le “spingule ‘e nuttrice” ovvero le punture durante l’allattamento, si servivano di una spilla per fermare i vestiti e le fettucce dei piccoli. Un modo efficace per preservare per la sicurezza dei neonati.

La figura della mammazezzella man mano si estinse dopo l’introduzione del latte in polvere, che veniva succhiato dai bambini attraverso ‘o biberò, il poppatoio o con ‘o ciucce, il ciucciotto.


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