Domenica 5 novembre musei gratis per tutti: le mostre da visitare


Torna la Domenica al Museo, l’iniziativa di grande successo che vede oltre 450 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia accogliere liberamente cittadini e turisti per una giornata dedicata alla scoperta del patrimonio culturale nazionale.

Per questo mese di novembre alcuni siti ospiteranno mostre tematiche, visitabili gratuitamente:

– Castel Sant’Elmo, Napoli

DALLE AVANGUARDIE ALLA PERESTROJKA

Il Museo Novecento a Napoli incontra gli artisti di San Pietroburgo

DALLE AVANGUARDIE ALLA PERESTROJKA viene presentata in occasione di due rilevanti ricorrenze storiche: 240 anni fa fu stipulato il primo accordo di scambi diplomatici e culturali tra Caterina la Grande Imperatrice di Russia e Ferdinando di Borbone Re delle Due Sicilie; inoltre, quest’anno, si ricordano i 100 anni della Rivoluzione russa. Il Museo Novecento a Napoli accoglie gli artisti di San Pietroburgo con un nucleo di 128 opere provenienti dalla Collezione del MISP-Museo dell’arte di San Pietroburgo e offre l’opportunità di scoprire un aspetto ancora sconosciuto dell’arte russa. La Pinacoteca civica di San Pietroburgo, istituita nel 1990, ha una collezione di straordinaria ricchezza e varietà con più di duemilacinquecento opere di pittura, grafica, scultura, arte applicata e, come il Museo Novecento a Napoli, racconta la produzione e l’evoluzione artistica di una città nel XX e XXI secolo.

– Castel Sant’Elmo, Napoli

Giuseppe Pirozzi – Rudera. Sculture in terracotta 2007-2017 (a cura di Enrico Crispolti)

La mostra si articola in tre spazi diversi del Castel Sant’Elmo: nel Museo è presentata una selezione di opere in bronzo che testimonia le fasi principali del percorso di ricerca artistica dello scultore, dagli esordi degli anni Cinquanta a oggi. La piccola chiesa di Sant’Erasmo – che per la prima volta si aggiunge agli spazi espositivi – accoglie venticinque sculture in terracotta, in gran parte inedite, realizzate dall’artista nell’ultimo decennio. Infine, nella sagrestia della chiesa si trova l’istallazione Preghiere, costituita da cento formelle in terracotta ingobbiata, plasmate con continuità rituale dallo scultore negli ultimi quattro anni e allestite a parete come opera unica.

– Museo Duca di Martina, Napoli

Ugo La Pietra: 100 ceramiche italiane

La mostra “Ugo La Pietra: 100 ceramiche italiane”, a cura di Claudio Gambardella e con il coordinamento tecnico scientifico di Luisa Ambrosio, è dedicata al lavoro di uno dei più noti esponenti della cultura italiana del design. L’esposizione si svolge – dopo le mostre UGO MARANO, handmaker felice e Riccardo Dalisi a Pompei – nell’ambito della Trilogia della Ceramica, manifestazione ideata da I LOVE POMPEI e realizzata in collaborazione con il Polo museale della Campania per promuovere, al Museo Duca di Martina, l’incontro tra cultura del progetto e cultura del saper fare in Italia.

Certosa di San Lorenzo a Padula

Il Cammino delle Certose

Il Cammino delle Certose ha coinvolto le Certose di  San Martino a Napoli, di  San Giacomo a Capri e di  San Lorenzo a Padula, emblemi di una civiltà plurisecolare che ha contribuito a formare l’identità della regione da nord a sud, dalla metropoli capitale alla cittadella monastica più imponente d’Europa. Il progetto è stato realizzato da luglio ad ottobre e ancora per pochi giorni è aperta la mostra a Padula. La Certosa di Padula, per la propria vocazione recente di accogliere opere contemporanee, è stata eletta a luogo ideale per rappresentare la tendenza aniconica dell’arte nelle sue declinazioni astratte. Nel percorso del monumento, oltre al video e alle foto della performance di Vanessa Beecroft, dal titolo Thirteen Christs, sono esposti i lavori di Ettore Spalletti, Salvatore Emblema, Sandro Sanna, Lucilla Catania, Michele De Luca e Claudio Palmieri. Infine “l’installazione con il verde” di Maria Dompè nella Corte dei Granai, uno spazio del monumento che “rinasce” a nuova vita, recuperando anche frammenti e antiche pietre della Certosa.

– Museo archeologico di Alife
Cubulteria: la città scomparsa

Il  Museo Archeologico dell’antica Allifae presenta l’esposizione Cubulteria: la città scomparsa – realizzata in collaborazione con il Comune di Alvignano – che consente di seguire, attraverso oggetti che vanno dal VII secolo a.C. al III d.C., gli sviluppi di una realtà insediativa complessa e articolata. Il territorio della media valle del Volturno, attualmente  occupato dai comuni di Alvignano, Dragoni, Baia e Latina, Ruviano, corrispose in antico a quello del centro sannitico di Kupelternum e poi romano di Cubulteria.  In età medievale il nome della città sopravvisse in connessione alla chiesa di Santa Maria “de Cuultere”, come fu chiamata la basilica paleocristiana di Alvignano fino all’XI secolo, quando venne dedicata a San Ferdinando, vescovo di Caiazzo. Le indagini archeologiche condotte nell’area intorno alla chiesa e al suo interno hanno consentito di individuare più fasi di occupazione del sito, senza tuttavia restituire l’immagine di un centro urbano organico e strutturato.

– Museo archeologico di Teano
Dramatis personae. Maschere e attori del teatro antico.

La mostra -realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Teano e l’Associazione Sidicina Amici dei Musei – si propone di raccontare i personaggi che animavano le antiche narrazioni sceniche attraverso il confronto diretto tra le maschere che li rappresentano, riprodotte a livello artigianale, e i reperti archeologici che ne conservano la testimonianza. La città di Teanum Sidicinum, ricordata in antico tra le principali della Campania, è stata tra le prime in Italia ad accogliere, dalla fine del II secolo a.C., gli spettacoli teatrali (ludi scaenici) in un edificio costruito interamente in muratura. La complessa storia architettonica del monumento, arricchito durante tutta l’età romana da sculture ed elementi decorativi in marmo provenienti da varie isole e paesi del Mediterraneo, lascia intuire l’importanza dell’articolato mondo che si muoveva intorno e dentro gli edifici teatrali antichi. La mostra sarà aperta fino al 7 gennaio.

– Museo archeologico della Valle del Sarno
Natura evocata

Il Museo archeologico di Sarno presenta la mostra “Natura evocata”. I visitatori potranno ammirare alcuni eccezionali reperti databili dall’età preistorica all’epoca romana, solitamente custoditi nei depositi, in cui arbusti, alberi e animali alludono alla natura.La mostra sarà aperta fino al 5 di novembre.

– Museo archeologico della Valle del Sarno
Sarno fra Natura e Storia

Il Museo archeologico della Valle del Sarno presenta la mostra “Sarno fra Natura e Storia” di Prezioso Carpentieri. L’autore ha saputo catturare con il suo obiettivo paesaggi mozzafiato e scorci panoramici unici, fra antiche vestigia e boschi con alberi secolari. Gli scatti guideranno i visitatori lungo itinerari frequentati sin dall’Antichità e sentieri poco noti, che collegano Sarno ai paesi vicini attraversando l’unico grande polmone verde in una zona densamente abitata.

Museo Archeologico di Succivo
I giorni della canapa. Storia per immagini in Terra di Lavoro
L’esposizione è il frutto di trent’anni di ricerca, passione e appartenenza al territorio di Terra di Lavoro, all’interno della mostra si possono trovare fotografie scattate da Salvatore Di Vilio nell’ultimo periodo nel quale la canapa lentamente scompariva dalla filiera economica, oltre a una dettagliata e accurata raccolta di foto d’epoca che testimoniano i mutamenti del paesaggio rurale e della “fatica”. Attraverso le immagini rivive ai nostri occhi uno spaccato della cultura contadina meridionale che ha caratterizzato il paesaggio agrario dei Regi Lagni fino a qualche decennio fa al tempo della raccolta della canapa, per secoli unica forma di vita per i contadini di quel territorio.

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