Higuain – Angelillo, epoche diverse ma tante analogie. E il Pipita tenta l’impresa


In Serie A, ormai, chiunque giochi contro il Calcio Napoli sa di partite sotto di un gol, per quale motivo? C’è Gonzalo Higuain. Il ‘Pipita’ sta mantenendo una media gol impressionante: 21 gol in 21 partite di campionato, con 11 gol nelle ultime 7 partite di campionato.

Da anni in Serie A non si vedevano dati del genere, nella storia del campionato italiano sono solo sette i giocatori a aver segnato almeno 30 gol in una stagione: Giuseppe Meazza nel 1930, Felice Borel nel ’34, Gunnar Nordahl nel ’50, Istvan Nyers nel ’51, John Hansen nel ’52, Antonio Valentín Angelillo nel ’59 e Luca Toni nel 2006.

Higuain può tranquillamente aggregarsi a questi grandi campioni e forse addirittura superarli, visto che nessuno di loro è riuscito a mantenere la media di una rete a gara. Il giocatore con la media gol più alta della storia della Serie A è Antonio Valentìn Angelillo, che con il “Pipita” ha in comune “el hambre y la casa” ovvero “la fame e la casa”: la fame è quella del gol mentre la casa è l’Argentina, entrambi infatti sono “delanteros Argentinos” (bomber argentini).

Antonio Valentin Angelillo nacque a Buenos Aires, anche se sarebbe meglio dire “nacque a Boca“, anzi nel Boca, poichè non ancora diciottenne già dimostrava le sue doti di goleador nella massima serie argentina. Poco tempo dopo è già in Nazionale, diventando il centravanti di una delle squadre più forti del tempo. L’Argentina vantava al tempo un trio centrale di classe cosmica: composto da Maschio, Sivori e appunto Angelillo. “Gli angeli dalla faccia sporca”, così erano soprannominati, i quali finiranno presto in Italia: Sivori alla Juventus, Maschio al Bologna e Angelillo all’Inter. La prima stagione all’Inter, però, delude le aspettative: segna “soltanto” 16 reti. Ma fu questione di un anno, il tempo di ambientarsi. Rimane all’Inter e segna 33 gol in una sola stagione, uno a partita (record del campionato a 18 squadre).

Gonzalo Higuain è nato a Brest, in Francia, ma presto è tornato nella sua Buenos Aires, a differenza di Angelillo, però, sponda River. Esordisce nel 2005 e da allora si afferma subito come uno dei centravanti più forti al mondo, forse uno dei primi 3, ma ci ha messo 28 anni per capirlo. Magari a ricordarglielo dovevano essere i 107 gol segnati in 190 gare al Real Madrid, dove Higuain arriva giovanissimo, neanche ventenne. Aurelio De Laurentis per lui sborsa 40 milioni di euro (sesto giocatore più costoso della Serie A).

Adesso, il primo obiettivo di Higuain sarà superare Edinson Cavani, che al suo ultimo anno a Napoli segnò 29 reti. Poi c’è da superare Luca Toni e i suoi 31 gol nel 2005-06, con la maglia della Fiorentina. Più in alto c’è proprio Antonio Valentin Angelillo con il suo record. Niente di impossibile per il centravanti che punta allo scudetto, che ha segnato (e tanto) con Benitez ma ha trovato un feeling incredibile con Sarri, che dice di lui: “Lo vorrebbero tutti, sta diventando quello che io ho sempre pensato potesse diventare: l’attaccante centrale più forte del mondo. Non lo cambierei nemmeno con Lewandowski. E forse nemmeno con Angelillo.


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