Tutti gli aneddoti su Sarri: “Non ci allenammo perché un gatto nero gli attraversò la strada…”

foto: sscnapoli.it


Un Maurizio Sarri come non lo avete mai visto, né sentito. Gianlucadimarzio.com ha percorso un vero e proprio viaggio alla scoperta del tecnico del Napoli, tra racconti, aneddoti e scaramanzie, rivelati da chi ha vissuto con lui a stretto giro.

Ad esempio, Luca Rialti, prima compagno e poi giocatore di Sarri, ha raccontato alcuni episodi risalenti alla stagione ‘90/91, quando Sarri decise di appendere gli scarpini al chiodo per diventare l’allenatore di una squadra di Seconda Categoria: “Andavamo insieme a Firenze per lavoro, anche se praticavamo due lavori diversi. Poi, da lì, sempre insieme, ci recavamo a Stia per giocare: la strada era molto tortuosa e lui era così scaramantico da accendere le sigarette solo ed esclusivamente quando si presentavano certe curve piuttosto che altre. Maurizio è una grande persona: per esempio, due anni fa, ho avuto un grave problema e lui mi ha mandato un messaggio per sapere come stavo”.

Nicolò Pratesi, invece, suo giocatore al Craviglia, portato nel giro di tre anni fino all’Eccellenza ha raccontato: “Ci sono mille storie su Maurizio, soprattutto sulla sua scaramanzia! Ad esempio, un giorno eravamo tutti pronti per iniziare l’allenamento ma Sarri non arrivava. Allora aspettammo, aspettammo, aspettammo e alla fine decidemmo di chiamarlo. Lui rispose dicendo che era in macchina fermo perché gli aveva attraversato la strada un gatto nero e avrebbe dovuto aspettare per forza che passasse un’altra macchina prima di lui, se no non si sarebbe mosso. Solo che di macchine proprio non ne stavano passando…Quante risate!”.

E ancora, Walter Girezzi, ai tempi dirigente dell’Antella ed ora, come allora, proprietario della Pizzeria Lappeggi: “Mangiavamo sempre nel mio ristorante e lui voleva che tutti si sedessero ogni volta al solito posto. Un giorno un altro dirigente, Dante, mi venne a dire che aspettavano un certo Ciucchi prima di mangiare e quando glielo riferimmo iniziò a toccarsi dappertutto per la scaramanzia perché questo Ciucchi non giocava più con noi. Un altro episodio simpatico che ricordo è legato a quando allenava la Faellese, dove c’era un factotum bassissimo di statura, chiamato bonariamente ‘il nano’, che Maurizio portava con sé ovunque. Una volta forarono la ruota della macchina e a vederli insieme, uno alto un metro e novanta e l’altro un metro e venti, che non riuscivano a cambiare la ruota, faceva molto ridere. Quando era all’ Empoli lo incontravo a comprare il giornale, facevo apposta a dirgli che la domenica avrebbe vinto, così iniziava a toccarsi dappertutto!”.

Significativa anche la testimonianza di Alfredo Gennaioli, portiere della Sansovino ai tempi in cui Sarri fu protagonista della cavalcata fino alla C2: “Ci divertivamo molto con Sarri, anche se era un martello pneumatico negli allenamenti. Una domenica dovevamo giocare lo scontro diretto a Chiusi e noi eravamo secondi a 4 punti da loro. La domenica prima Sarri urtò accidentalmente la macchina di un mio compagno, Marco Fara, con la sua BMW Station wagon grigia e poi vincemmo. Così, la domenica della partita contro il Chiusi, appena arrivò al campo, urtò intenzionalmente la sua vettura nuovamente contro quella del povero Marco Fara! Restammo senza parole, ma alla fine vincemmo 2-0…Poi, vestiva sempre di nero e non voleva che i suoi giocatori usassero scarpini che fossero di un colore diverso dal nero. Ora penso che questa regola al Napoli l’abbia eliminata (ride di nuovo, ndr)”.

 


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