Andrea Carnevale, l’onnipresente: il suo gol diede il primo scudetto al Napoli


Una vita di alti e bassi. Tante gioie ma anche molta sofferenza. Dalla C allo Scudetto passando per la squalifica per doping e l’arresto per spaccio fino alla “rinascita” con l’Udinese dei Pozzo. E’ la storia di Andrea Carnevale. Uno di quelli che non ha mai mollato e che alla fine è riuscito a rialzarsi…

Nacque a Monte San Biagio (in provincia di Latina) il 12 gennaio del 1961. Mosse i primi passi da calciatore nel Fondi: la prima e unica squadra professionistica italiana ad essere di proprietà di un’università, nello specifico dell’Università degli studi Niccolò Cusano (motivo per cui è spesso indicata come “Unicusano Fondi”). Nel ’79 passa al Latina con cui gioca 24 partite mettendo a segno anche i suoi primi 3 gol da professionista. Nell’ottobre di quello stesso anno viene ingaggiato dall’Avellino con cui esordisce in massima serie in un Avellino-Roma conclusosi 0-1 datato 11 maggio 1980. Esperienza quest’ultima tutt’altro che affascinante: in 2 stagioni gioca solo 11 partite con una sola rete all’attivo. Un bottino tutt’altro che lauto per un attaccante di ruolo come lui. Dall’81 all’86 gira il Bel Pese in lungo e largo vestendo le maglie di Reggiana, Cagliari, Catania e Udinese senza però trovare una vera quadratura. Il talento c’era, ma faceva fatica a venir fuori. Serviva una scossa.

Nel 1986 si trasferisce al Calcio Napoli, allenato da Ottavio Bianchi, per la sporadica cifra di 4 miliardi di lire. Ivi rimarrà per 4 anni: i 4 anni più belli di tutta la storia azzurra. Con Maradona e compagni, Carnevale vince due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA. Il ricordo più bello in assoluto è però il gol contro la Fiorentina del 10 maggio 1987. Rete che valse il primo storico tricolore alla formazione partenopea e che fece esplodere di gioia i tanti tifosi azzurri accorsi quel giorno.

Nell’estate 1990 passa alla Roma per 6,8 miliardi di lire. Dopo un ottimo inizio di campionato segnato da quattro gol in cinque partite, viene successivamente squalificato per doping assieme al compagno di squadra Peruzzi. Tornato in campo dopo un anno, viene ceduto all’Udinese dove rimane solo pochi mesi per essere poi mandato in prestito al Pescara in serie cadetta dove nel 1996, a 35 anni suonati, chiuderà la sua carriera. Nella sua esperienza da giocatore, Carnevale ha totalizzato complessivamente 255 presenze e 66 reti in Serie A e 151 presenze e 48 reti in Serie B. Con la nazionale ha avuto l’onore di partecipare ai mondiali di Italia ’90 partendo inizialmente titolare, ma venendo poi surclassato nelle gerarchie da un immenso Totò Schillaci.

Nel 2002 viene arrestato per detenzione e spaccio di Cocaina. Come molti di quel Napoli, il demone della polverina bianca si era impossessato di un uomo molto complicato e tanto sfortunato, ma che ha grande forza d’animo. Esce da quel baratro, si candida con poco successo al Parlamento Europeo nelle liste dell’Udeur ed entra nel progetto più bello del panorama calcistico nazionale: l’Udinese di Pozzo. Attualmente è il responsabile osservatori della società friulana. Un’attività che soprattutto negli ultimi anni ha dato i suoi frutti. Se oggigiorno la società bianconera è considerata uno dei più importanti talent scout del nostro paese è anche grazie a lui. Tanti auguri, Andrea!


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