De Laurentiis: “Il Real non è imbattibile, con Sarri forte sintonia. Maradona, ti aspetto”

De Laurentiis esulta


Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di BeIN Sports. Molte le tematiche toccate, a cominciare dal Real Madrid:Ho giocato contro il Barcellona al trofeo Gamper, e poi a Ginevra. Col Real non mi era mai capitato, secondo me nessuna squadra è imbattibile: sono le circostanze a determinare il risultato, il Napoli è cresciuto moltissimo ed è l’unica italiana in Europa da sette anni consecutivi”.

Sui tifosi e sul San Paolo: È come una toilette sporchissima, non ci voglio andare perchè non mi appartiene. Il calcio moderno non si basa più su dieci-ventimila spettatori assidui allo stadio. Ce ne sono ventimila che vengono allo stadio con costanza, ma abbiamo quattro milioni e mezzo di tifosi in Italia e nel mondo. Lo stadio si è virtualizzato: il calcio e il mondo dei tifosi si è trasformato, gli stadi di calcio concepiti come l’Allianz in Germania o in Inghilterra non hanno più senso. In futuro avremo stadi da 10-15 mila posti”.

Ma il Real è un pensiero fisso, per cui il presidente torna sull’argomento: Forse il Napoli ha più fame del Real Madrid che ha vinto di tutto e di più e viene dal titolo dell’anno scorso. Se il Real Madrid dovesse perdere il titolo, anche battendo il Napoli, non sarebbe un dramma. Per il Napoli vincere sarebbe un atto eroico: ci sono certe partite che valgono più di un intero campionato, quando il Napoli gioca contro la Juventus e vince…vale tutta l’annata. Se dovessimo passare il turno con il Real Madrid, varrà tutta l’annata”.

Sulla Juve: “Lo scorso anno ci ha dato una grande possibilità per lo scudetto, erano partiti molto male. Io credo che quest’anno siamo più forti dello scorso campionato, perchè la mancanza di un giocatore come Higuain ha fatto capire all’allenatore che bisognava ritornare ad un gioco di squadra. Quel gioco di squadra per il quale è sempre stato un grandissimo creatore: la mancanza di Higuain ha fatto sì che l’allenatore dovesse fare di necessità virtù”.

Su Higuain? “Noi ci incontrammo con il padre e il fratello all’aeroporto di Venezia dove firmammo il primo contratto: proposi a Higuain un aumento dell’ingaggio, già di per se elevato, contratto che rese soddisfatti sia il padre che Nicolas. Rimandammo la sottoscrizione cartacea dell’accordo per altre priorità, ricontattando poi in seguito Nicolas che però già da gennaio espresse una sorta di malcontento. Voleva una squadra fatta di nomi e star, mentre noi abbiamo la necessità di scoprire nuovi talenti. Nonostante la nostra offerta superiore a quella della Juventus, ha deciso di andare in bianconero. Avrà considerato l’età, il fatto di essere una prima donna, la possibilità di vincere lo Scudetto o la Champions”.

Su Sarri? Quando l’ho scelto c’è stata una sommossa da parte dei tifosi. Nelle sue prime tre partite abbiamo incontrato qualche difficoltà, così gli ho suggerito di cambiare modulo anche grazie a Giuntoli. Il trequartista non c’era, mentre avevamo un gran tridente offensivo. Sarri si convinse, e ha iniziato a ottenere risultati vincendo una partita dopo l’altra. Siamo in forte sintonia, è uno stakanovista che ha in testa solo il campo. Pensa solo al calcio, per lui è una piacevole tortura”.

Su Maradona? Ha un suo problema con il fisco italiano, che ancora non ha risolto. Se gli facessi un contratto, per il fisco italiano diventerei perseguibile. Prima di tutto risolva il suo problema con lo stato italiano, poi quando non gli sequestreranno più orologi ed orecchini e dira ‘Aurelio, io amo Napoli e sono libero'”.


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