Eliminazione Champions: Sarri crocifisso dai quotidiani, ma non è l’unico colpevole!


Il Napoli non si qualifica per la Champions League. Andrà in Europa League.

In una partita disastrosa contro il Feyenoord, gli azzurri prima passano in vantaggio quasi subito con Zielinski, poi si fanno pareggiare sullo scadere del primo tempo e infine si fanno rimontare al 90′. Una sconfitta che fa male e al tempo stesso sembra essere amaramente profetica, per tutti i limiti e i difetti di un Napoli che non sembra più essere quella macchina perfetta di inizio campionato. 

Analizzando in maniera onesta il percorso del Napoli c’è da dire che la “questione qualificazione” era appesa a un filo già prima che cominciasse la gara, sia per la quota punti degli azzurri nella classifica del girone, decisamente misera, per le sconfitte rimediate nelle partite di Champions precedenti, ma soprattutto perchè il destino degli azzurri sarebbe dipeso dal City, sconfitto a sua volta dallo Shaktar. Una situazione così contorta e articolata, che un lieto fine per il Napoli sembrava già più utopistico che tangibile.

E il primo che oggi viene messo alla berlina è proprio il mister Sarri, che con un risicato 5, viene bocciato in pagella da tutte le più importanti testate giornalistiche sportive: “non sempre con il possesso palla si vince”, commenta la Gazzetta dello Sport, “perdere 2 a 1 contro il Feyenoord non ammette giustificazioni, i suoi ragazzi partono bene ma si sciolgono” rincara la dose Tuttosport,“Il motore del Napoli ha qualcosa che non va e lui lo sa, non è solo questione di assenza”, condanna il Corriere della Sera.

E’ vero, Sarri da mister ha le sue colpe. La sua tremenda ostinazione a sfruttare e probabilmente fidarsi e affidarsi di massimo 2 o 3 giocatori oltre gli 11 titolarissimi, si sta imponendo come un limite che a lungo andare può inaridire sia il gioco del Napoli che far sfumare obiettivi importanti, perchè il gioco soffoca e si spegne nella stanchezza dei suoi uomini migliori che sono esausti e ieri, si è visto.

Alle colpe di Sarri si aggiunge la colpa, grande, di un Napoli, che non c’era. Un gioco molliccio e arido espresso in un intero secondo tempo, quando su un risultato di pareggio, il Napoli avrebbe dovuto riscattare l’orgoglio e stravincere in un campo decisamente alla sua portata. Un fraseggio troppo orizzontale, segno di un Napoli imbarazzato e impacciato, incapace di accelerare il gioco, di trovare idee e verticalizzare in maniera offensiva. Per non parlare di quelli che sono da sempre definiti giocatori emblema, chiave e indispensabili nel gioco azzurro, quelli che dovrebbero fare la differenza e che ieri hanno stonato più degli altri. Soprattutto Mertens, che sembra aver perso sia il suo naturale fiuto per il goal ma soprattutto la lucidità e la brillantezza di una volta, giusto per fare un esempio. Ma la lista è lunga e dentro ci finisce anche Hamsik, che se sia ansia per il record goal da siglare o semplicemente stanchezza, in campo sta dando solo il 30 per cento delle sue potenzialità!

E anche se lo  Shaktar aveva già la vittoria ormai in pugno, e la qualificazione del Napoli era, ormai, sfumata, non giustifica il gioco demotivato e macchinoso. Questo non è un atteggiamento da grande squadra!

La verità è che ieri è stata una serataccia, per i giocatori e Sarri, colpevoli vicendevolmente a metà!


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