Quando Ancelotti mostrò il dito medio ai tifosi della Juventus


Carlo Ancelotti è il nuovo allenatore del Napoli e alla notizia, nella testa di molti, sono riapparsi subito gli screzi del tecnico con i tifosi della Juventus. Un rapporto mai idilliaco per il suo passato da calciatore, ma che nel corso degli anni si è inasprito ulteriormente, senza placarsi neanche quando il Carletto nazionale stava conducendo, nel 2000, i bianconeri al 26° Scudetto, poi perso a Perugia a favore della Lazio.

Ancelotti ha sempre commentato in maniera negativa la sua esperienza a Torino, tanto da dire quando era ancora a Parma: “Torino è triste e per me la Juventus è sempre stata una rivale“. La rabbia dei tifosi, però, sembra essere scaturita proprio dal titolo perso all’ultima giornata, cosa che non gli ha mai fatto perdere l’occasione per sfogarsi contro il tecnico, spesso con cori beceri.

Un maiale non può allenare“, gridavano a squarciagola i sostenitori juventini, scrivendolo anche su uno striscione all’esordio di Ancelotti sulla panchina bianconera, al posto di Lippi. Un rancore lungo che si è alimentato anche dopo il cambio di società, ma che è riesploso in modo significativo nel 2008.

Ancelotti era alla sua ottava stagione al Milan, pronto a giocarsi il Trofeo Tim con Inter e Juventus. I tifosi della Juventus, sistemati in curva, pensarono bene di rispolverare il famigerato coro, ma Ancelotti non rispose con la solita indifferenza: si girò verso di loro e mostrò il dito medio.

Un gesto esasperato contro la macanza di rispetto di gente abituata a manifestare le proprie idee in maniera discutibile e verso cui non è mai veramente sbocciato l’amore. La cosa è confermata anche nel suo libro “Preferisco la Coppa“: “La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, anche per l’accoglienza che qualche mente superiore mi riserva ogni volta che torno. Per me è sempre stata una rivale“.

Un elemento di collegamento, dunque, con Maurizio Sarri che lo scorso aprile aveva compiuto lo stesso gesto sempre nei confronti di alcuni tifosi juventini, colpevoli di sputare e intonare cori razzisti nei confronti dei partenopei.


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