ADL: “Ronaldo è a fine carriera. Sarri un maleducato, cercava una pensione d’oro”


Da Cristiano Ronaldo a…Maurizio Sarri! Ennesimo show di Aurelio De Laurentiis, che ha parlato in una lunga intervista alla trasmissione “La Verità”. Il presidente del Napoli ha affrontato diversi temi, a cominciare dal solito duello a distanza con la Juventus.

I bianconeri, fin qui, sono stati i protagonisti di questo calciomercato grazie al colpo Cristiano Ronaldo. Il cinque volte pallone d’oro vestirà quindi i colori bianconeri, provando a portare a Torino la tanto bramata Champions League. Secondo De Laurentiis, però, più che un valore tecnico, l’arrivo di Ronaldo in bianconero è stato un affare economico.

“La Juve ha fatto una bella mossa propagandistica per tutto il gruppo Fca. Così ha affascinato tifosi e sponsor. Una grande trovata di sceneggiatura che ne ha rilanciato l’immagine a livello internazionale. Chapeau”. Ma, aggiunge poi De Laurentiis, l’affare Ronaldo resta un acquisto molto esoso per un giocatore di 33 anni.

Tra dire chapeau e vincere campionato e Champions ce ne passa. Cr7 ha una certa età – spiega il presidente – e in termini di equilibrio per un club è pericoloso spendere così tanti soldi per comprare il cartellino di un solo giocatore a fine carriera. Pagando un ingaggio fuori da ogni standard del suo attuale monte ingaggi. Mi chiedo – aggiunge – se prevarranno i successi commerciali o quelli sportivi. Se tu inizi a pagare degli stipendi assurdi prima o poi questo ti si ritorce contro”.

De Laurentiis è poi ritornato sulla trattativa tra Napoli e Ronaldo, che a suo dire ci sarebbe stata ma non è andata in porto per motivi di natura economica: “Ho proposto a Mendes che i primi 250 milioni di fatturato spettassero al Napoli e i successivi 100 milioni a Ronaldo. Se effettivamente li avesse valsi non avrebbe avuto nulla da temere e il giocatore si sarebbe ripagato da solo. Poi si è inserita la Juventus…“.

Il patron ha poi parlato anche di Maurizio Sarri, e del loro turbolento rapporto: “Se hai giocatori con clausola rescissoria da 60 milioni e non li fai giocare danneggi te stesso e la squadra, non usi il tuo potenziale e finisci fuori dalle coppe perché non reggi i ritmi. Maurizio – aggiunge – ha dichiarato pubblicamente un abbandono dell’Europa, non è possibile“.

Prosegue: “Ma il rapporto si è rotto quando mi disse ‘non so se riesco a fare meglio con questa squadra’. Era entrato nella fase in cui un allenatore pensa a se stesso o forse cercava una pensione d’oro. Gli ho chiesto cosa volesse fare quest’anno, ma non mi rispose. E’ stato maleducato“.


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