Moggi parla di Maradona: “Altro che CR7. Vi racconto una delle sue…”

Luciano Moggi


Luciano Moggi ha presentato il suo libro “Il pallone lo porto io” a lo Juventus Club Angri. Durante la conferenza ha rilasciato alcune dichiarazioni e ricordato vecchi aneddoti che lo legano al Napoli, quando era dirigente.

In particolare ha parlato del dio del calcio, dell’intramontabile Diego Armando Maradona, un giocatore magnifico, calcisticamente insuperabile per le sue immense doti naturali, al punto tale che anche Cristiano Ronaldo non può reggere il paragone. Tuttocalcionews.it riporta quanto affermato dall’ex dirigente di Napoli e Juventus:

Se Maradona si fosse allenato come si allena Ronaldo – così ha commentato Moggi-  ma anche meno perché era di un’altra categoria, poteva giocare fino a 50 anni. Paradossalmente era più forte fisicamente che tecnicamente: passava come un bulldozer tra due avversari, poi cadeva e l’arbitro dava punizione a suo favore”.

Un giocatore tanto magnifico quanto indisciplinato. E l’ex dirigente del Napoli, ricorda un episodio in particolare:

Ha fatto delle cose che non doveva fare, non c’è dubbio. Ve ne cito una sola perché ne sarebbero 100 mila. Quando giocammo i quarti di finale di Champions League a Mosca, dovevamo partire due giorni prima e Maradona non c’era. Quindi sono andato direttamente a casa sua ed era chiuso in camera. Dissi a sua moglie: ‘So che voi venite domani sera con un aereo privato perché fate sempre così. Se venite martedì sera a Mosca, Maradona non gioca’. Ve lo dico io al costo di perdere l’onore”.

E l’onore non lo perse, ed ebbe la meglio sul pibe de oro:

“Il giorno dopo alle 8 di sera arriva Diego e alla fine della cena dissi a Ferlaino: ‘Trovati un altro direttore che con te ho finito: non per te ma per Maradona perché non voglio più avere responsabilità del genere’. Il mercoledì c’era un freddo incredibile e, visto che dissi che non avrebbe giocato, pensai di spedirlo in panchina perché in tribuna sarebbe stato tra le poltrone riscaldate e sarebbe stato un premio. Gli ho fatto patire una freddata… Purtroppo per lui non ha fatto una vita consona ad un atleta”.


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