Sarri il napoletano: “Non ho mai capito chi tifa altro”


Tanta curiosità ma anche un notevole scetticismo intorno al nuovo allenatore del Napoli. Mister Sarri, dopo un anno sulla panchina dell’Empoli (la prima in Serie A), si ritroverà a guidare una squadra, forse rivoluzionata dal mercato, scottata dal mancato raggiungimento in Champions League.

In un solo colpo, pare che De Laurentiis abbia deciso di invertire la rotta: da un Napoli internazionale, con la scelta di Benitez e l’approccio fallito con Emery per la sua successione, al tecnico che da sempre ha allenato in provincia con la possibilità concreta di un arrivo all’ombra del Vesuvio di diversi calciatori italiani a sostituire quelli stranieri attualmente in rosa.

Sarà ovviamente il campo, e solo quello, a decretare la validità di questo tecnico così come i prossimi giorni estivi ci faranno capire le reali intenzioni di De Laurentiis in sede di calciomercato.

Il profilo di Sarri ha lasciato un po’ tutti i tifosi perplessi: in molti già immaginano un ridimensionamento del progetto tecnico. Ma non è detto sia così.

E c’è ancora una curiosità sul tecnico in grado di tracciare il profilo umano e caratteriale del neo tecnico azzurro. Lui nato a Napoli da famiglia toscana, rimane nella nostra città per pochissimi anni per far ritorno nella loalità cara ai  suoi genitori. Ma non ha mai perso il legame con questa città, tanto da sentirsi tifoso partenopeo: “Ho sempre tifato Napoli. A Figline ero l’unico, tutti gli altri tenevano al Milan, Inter, Juve e Fiorentina. Mi sembrava naturale tifare per la squadra della città dov’ero nato. Non capirò mai chi tifa altro”. 


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