Turris. Giugliano, storia di un capitalista senza capitale e la profezia di Santosuosso


Era il 2 maggio scorso, quando Pasquale Santosuosso, ormai ex tecnico della Turris, denunciava con queste parole Giuseppe Giugliano e Francesco Vitaglione. “Il presidente della Turris Giuseppe Giugliano con il direttore sportivo Francesco Vitaglione ancora una volta, come era successo a Nola e Angri, sono scappati con la cassa. Il duo Giugliano-Vitaglione si è dileguato, scappato, scomparso nel nulla. Esortiamo il presidente Giugliano e il suo fido Vitaglione a pagare gli stipendi e ogni tipo di debito per fare in modo che coloro che verranno a Torre del Greco trovino il bilancio pulito e senza debiti. Lo dico perché auspico che gente come Giugliano e Vitaglione non possono fare calcio nè a Torre del Greco nè in altre parti”. (CLICCA QUI)

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Oggi, 13 luglio, Giuseppe Giugliano lascia la Turris. Poco meno di due mesi insomma, e la “profezia” di Santosuosso si è avverata. Probabilmente, il tecnico già sapeva quale sarebbe stato il futuro della Turris, ma nessuno (o quasi) ha voluto credergli. C’è chi vedeva nel suo sfogo la frustrazione di un tecnico che non ha ottenuto la riconferma tanto sperata. E non è un caso che, dopo lo sfogo del tecnico, il presidente abbia prontamente risposto a Santosuosso, esaltando il suo vice, Braca, per la vittoria ottenuta in campionato. Ad oggi, qualcuno dovrebbe chiedere scusa al signor Santosuosso, uno dei pochi che in questi mesi ha parlato chiaramente, senza troppi fronzoli ed orpelli di sterile arte declamatoria, nascondendosi dietro promesse, accusando sponsor ed istituzioni.

Nonostante mancassero due mesi all’iscrizione per il campionato di Serie D, Giugliano, Vitaglione e Calce, a turno, rassicuravano i tifosi. Meno di 24 ore fa, il direttore generale corallino si esprimeva così sulla vicenda, intervistato da Raffaella Ascione per ‘Lo Strillone’: “Ho sentito il presidente Giugliano e, stando a quello che ci siamo detti, posso rassicurare i tifosi sul fatto che saremo regolarmente ai nastri di partenza del prossimo campionato. Restiamo dell’idea di disputare un campionato dignitoso”.

Questo il leitmotiv ricorrente dalla fine del campionato ad oggi, tante promesse e tante rassicurazioni per i tifosi, ma non i fatti. Durante questi questi caldi giorni estivi, c’è chi ha preferito cambiare aria, accasandosi altrove. E’ il caso di Majella e Grezio, la miglior coppia gol dello scorso campionato d’Eccellenza, due degli artefici della vittoria finale della Turris. In particolare, è stato l’addio di Majella ad aver gettato ombre ancora più oscure sulla gestione economica di Giugliano & Co.

Majella Facebook post

Era Aprile, la Turris era in piena lotta per il campionato, con una Sessana agguerrita a riprendersi il primo posto. Momento delicato per la Turris, ma all’improvviso arrivò una destabilizzante dichiarazione di Majella: “Dopo anni di carriera non era mai capitato di non scambiarsi gli auguri di pasqua con la propria società.Primi in classifica senza assaggiare una briciola di colomba. Buona pasqua a chi ha un cuore, a tutte le famiglie dei compagni di squadra, staff tecnico-medico-magazziniere e chi veramente vuole bene la Turris”. Non si fece attendere l’ennesima replica di Giugliano, il quale affermava che gli unici stipendi che avanzavano ai giocatori, erano quelli di Marzo ed Aprile.

Ma non finisce qui. La prima accusa alla società per inadempienze economiche, risale a Marzo. A farla, attraverso un’intervista concessa a ‘Notiziario Calcio’è un ex corallino, Giuseppe La Montagna, : Una buona parte della squadra, me compreso, non percepisce gli stipendi da Novembre. Ho fatto una chiacchierata con Vitaglione che, ahimé, non mi ha dato alcuna garanzia”. Il centrocampista poi, fu allontanato dalla squadra. (CLICCA QUI)

Questa, la cronistoria, in breve, della Turris 2014/2015. Un campionato esaltante, giocatori esemplari che, nonostante la grana stipendi, hanno continuato a lottare (e vincere) per la maglia e per i tifosi. Giugliano adesso deve dare spiegazioni a quei tifosi che, nonostante tutto, hanno continuato a difendere la società, fiduciosi che tutto sarebbe finito per il meglio. Ci auguriamo, però, che il tutto avvenga in una conferenza stampa degna di questo nome, o quantomeno attraverso un comunicato ufficiale chiaro, e non solo attraverso i soliti post via Facebook, che fanno tanto “social” ma che denotano anche un certo pressappochismo per chi si definisce un imprenditore serio.


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