Calcio italiano in crisi, ma in Serie A è boom di campani: l’undici da sogno


Il calcio italiano, inteso come movimento nazionale, non vive di certo uno dei suoi migliori momenti, come confermato dall’esclusione dai recenti Mondiali di calcio in Russia. Il motivo principale è stato sintetizzato dall’attuale CT Roberto Mancini “Mai così pochi italiani in campo”, un allarme più che giustificato dal momento che il campionato italiano di Serie A 2018-2019  vive una cronica penuria di titolari italiani in campo.

Si pensi che le rose ufficiali delle 20 squadre di serie A hanno il 57,7% di stranieri effettivi, mentre gli italiani  in totale sono solo 203. Nei maggiori campionati europei solo la Premier League sta peggio con più del 60% di stranieri, mentre il dato cala vistosamente se riferito alla Bundesliga (55%), alla Ligue 1 Francese (49%) e alla Liga (41%).  La statistica, oltretutto diventa ancora più sconfortante se poi si guarda alle formazioni titolari che scendono in campo; nelle prime otto giornate di Serie A difficilmente i titolari italiani hanno superato le 80 unità sulle 220 previste.

Insomma il movimento calcistico italiano ancora non deve superare quel torpore post 2006 che ha evidenziato un cambio generazionale non all’altezza della sua storia. Se il calcio italiano vive un periodo di crisi come difficilmente ce ne sono stati in passato lo stesso non si può dire del movimento calcistico campano, che da qualche stagione si attesta su posizioni di assoluta eccellenza nel panorama nazionale.

Il campionato 2018/2019 vede ai nastri di partenza ben 27 calciatori di origine campana ai quali si sommano due elementi cresciuti nel vivaio del Napoli (Luperto e Dezi). Ciò significa che circa il 14 % dei calciatori italiani presenti in Serie A è composto da campani. Non è un record perché nella stagione 2016-2017 la serie A aveva ben 30 calciatori campani nelle sue fila, ma il dato che salta più all’occhio, invece, è la percentuale di calciatori campani in base alla rosa dei titolari fissi, allargata anche ai cambi più frequenti: su circa 79 titolari italiani in media presenti nelle prime 8 giornate di Serie A 18 sono campani, ovvero più del 22%.

Un dato molto significativo, che deve essere letto insieme alla qualità assoluta di alcuni calciatori poiché, nella penuria di nomi eccellenti, spiccano certamente i vari Insigne, Immobile e Donnarumma, in un certo senso il presente e il futuro della Serie A. Sono pochi i nomi che attualmente si possono affiancare a loro come visibilità internazionale, su tutti se vogliamo i vari Bonucci, Verratti e Balotelli  (l’ultimo più per la popolarità internazionale del nome che per l’effettiva qualità), considerato che  Buffon e De Rossi sono nella parabola discendete della loro meravigliosa carriera. La qualità alta del movimento calcistico campano può essere confermata, inoltre, da una ipotetica Nazionale della Campania che potrebbe schierare un 11 titolare di tutto rispetto. Volendo ipotizzare un 4-3-3 la formazione in campo potrebbe essere:  Donnarumma del Milan come portiere con a difesa una coppia centrale formata daBocchetti dello Spartak  (o Izzo del Torino) e Criscito del Genoa. I terzini potrebbero essere D’Ambrosio dell’Inter e Pezzella dell’Udinese (o Molinaro del Frosinone). A centrocampo un mix di qualità e corsa con Mandragora dell’Udinese, Schiattarella dello Spal e Soriano del Torino (nato in Germania ma Irpino a tutti gli effetti). Davanti un “tridente delle meraviglie” con un Insigne trequartista dietro al bomber laziale Ciro Immobile ed il sempreverde Fabio Quagliarella.

Altra curiosità; salgono a quattro (dato record) i calciatori originari di Caserta e provincia: Terracciano, portiere dell’ Empoli, le punte del Sassuolo Brignola e Trotta e il fantasista Ciano del Frosinone, ai quali,  in prospettiva  potrebbe sommarsi la  giovane punta Davide Merola, classe 2000 in forza alla primavera dell’Inter, uno dei prospetti italiani più promettenti cresciuto nel florido vivaio della S.S.C Capua. Insomma la Campania attualmente ha un rigoglioso movimento calcistico, e a differenza di quanto succede nel panorama nazionale il ricambio generazionale con i vari Cannavaro, Di Natale, Nocerino, Palladino, e Maresca della situazione è stato più che indolore sicché il futuro in Serie A sembra parlare ancora campano. L’unico dato negativo, se si vuole cercare il pelo nell’uovo, riguarda la fuga di “giovani promesse” dalla Campania, difatti di tutti i calciatori campani i soli Insigne, Sepe, Maiello, Izzo e Ciano, ai quali si sommano Dezi e Luperto sono cresciuti nel vivaio del Napoli, tutti gli altri si sono fatti le ossa in giro per la penisola.

I calciatori campani in Serie A
Atalanta: Masiello ( padre campano ex calciatore)
Bologna: Mattiello
Cagliari: Pisacane
Chievo: Sorrentino, Rigione
Empoli: Terracciano
Fiorentina: nessuno
Frosinone: Sportiello ( seconda generazione), Molinaro, Masiello, Ciano
Genoa:  Criscito
Juventus: nessuno
Lazio: Immobile
Inter:  D’Ambrosio
Milan: Donnarumma, Donnarumma, Abate
Napoli: Insigne,( Luperto cresciuto nel vivaio del Napoli)
Parma Sepe,( Dezi cresciuto nel vivaio del Napoli)
Roma: Mirante
Sampdoria: Quagliarella
Sassuolo: Trotta, Brignola
Spal: Schiattarella
Torino: Izzo, Soriano ( nato in Germania da genitori irpini)
Udinese Pezzella, Mandragora


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