Aeroporti intercontinentali, fuori Capodichino e il Sud


Napoli negli ultimi anni sta godendo di un’esponenziale aumento di turisti e sta ritornando ad essere una delle città più ambite dai viaggiatori di tutto il mondo. Eppure, a questa rinascita internazionale si contrappone un sistema di trasporti inadeguato e inefficace per la terza città d’Italia. Abbiamo già parlato di come il Governo sembra aver completamente escluso la Campania dal finanziamento di 2 miliardi per implementare i trasporti nazionali, ma, adesso, dati preoccupanti si possono rilevare dallo studio pubblicato dalla “Cassa Depositi e Prestiti” sul sistema aeroportuale italiano.

Secondo le classifiche relative alla connettività degli aeroporti mondiali, le uniche strutture italiane competitive risultano essere Roma Fiumicino al tredicesimo posto e Milano Malpensa al ventiseiesimo, mentre Capodichino viene rilegato al posto 182 per i traffici internazionali e all’88 per quelli europei. L’aeroporto di Napoli è soltanto il quinto a livello nazionale dopo Roma, Milano, Venezia e Bologna. Le classifiche in questione sono state stilate sulla base di alcuni parametri come l’area geografica interessata, le condizioni della struttura e l’affluenza di viaggiatori annui.

Dai dati dello studio Capodichino non risulta nemmeno abilitato a tratte intercontinentali, a differenza di Milano, Roma e Venezia, cosa che riduce notevolmente l’affluenza di turisti al di fuori dell’Europa. Un handicap stabilito dalle reti aeree internazionali valutando il numero di affluenza nei vari aeroporti, che a Napoli non supera i 5 milioni di passeggeri annui. Eppure la menomazione di Capodichino è dettata anche dal mancato interessamento delle Amministrazioni nazionali: le vecchie rampe di lancio non sono predisposte per ospitare gli enormi mezzi delle tratte intercontinentali e, quindi, un incremento della struttura potrebbe tranquillamente consentire la crescita del traffico aeroportuale di Napoli. Qualcosa sembra muoversi visto che nel marzo scorso è stato approvato un progetto per ampliare significativamente l’area aeroportuale della città anche se, per valutarne l’utilità si dovrà aspettare il 2023.

In questo link il pdf dello studio svolto dalla “Cassa Depositi e Prestiti”“Il sistema aeroportuale italiano”

 


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