Pizza patrimonio dell’Unesco, ecco dove si raccolgono le firme. La decisione arriverà…


La pizza partimonio dell’Unesco. E’quello che potrebbe accadere a breve grazie alla decisione della Commissione italiana Unesco di candidare l’arte dei “pizzaiuoli napoletani“, ad una petizione lanciata su Change.org e all’organizzazione del Napoli Pizza Village dove si svolge un’altra raccolta firme e che ha visto la partecipazione di personaggi della politica, della cultura, dello sport, dello spettacolo tra cui Vittorio Sgarbi, Renzo Arbore, Fabio Quagliarella e Luciana Littizzetto, ma anche dei due guru della cucina Oscar Farinetti e Joe Bastianich. L’obiettivo è quello di arrivare ad un milione di firme facendo diventare la Pizza il settimo tesoro culturale immateriale dell’Unesco.

Come ha spiegato Coldiretti, più della metà delle pizze vengono preparate con ingredienti che non hanno alcuna garanzia di provenienza e spesso vengono da molto lontano, “pizze” preparate con le cagliate, ovvero mozzarelle ottenute senza il latte, con pomodori cinesi, farine francesi o ucraine, oli che vengono dalla Turchia. Tali ingredienti hanno compromesso la bontà e l’originalità della pizza danneggiando anche l’industria agroalimentare nostrana.

La decisione dell’Unesco di inserire i “l’arte dei pizzaiuoli napoletani” nella lista dei beni tutelati è adesso attesa per Novembre 2015, e nel caso accedesse, la nostra pizza sarebbe il settimo tesoro italiano iscritto nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco.


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