Ospedale Cardarelli, cade dalla barella e muore


Era ricoverato in corsia nel reparto di cardiologia dell’ospedale Cardarelli ma è proprio lì che ha trovato la morte. L’uomo, un americano residente da anni a Napoli, sarebbe caduto dalla barella probabilmente dopo aver cercato di sporgersi oltre le sponde di sicurezza. Dopo la caduta è stato sottoposto ad un intervento di neurochirurgia che purtroppo non è servito a nulla.

Al momento non è ancora chiaro cosa abbia fatto perdere l’equilibrio all’uomo, forse un improvviso giramento di testa o magari la troppa debolezza. A determinare le esatte cause della morte sarà l’autopsia ma non è assolutamente escluso che sia stato proprio il violento urto alla testa a causargli lesioni mortali.

Come pubblicato dal Corrieredelmezzogiorno.it, per la direzione del Cardarelli si tratterebbe soltanto di una spiacevole disgrazia: “Un tragico incidente, ma non si sarebbe potuto fare nulla per evitarlo”.

Ancora una volta le barelle sulle quali vengono ricoverati i pazienti sono le protagoniste di tragici episodi. Soltanto un anno fa un uomo è deceduto dopo essere caduto da una barella mentre era in attesa di poter essere sottoposto ad una Tac.

Il commissario Patrizia Caputo ha inoltre ricordato che lo scorso dicembre è intervenuta per far sostituire più di 300 barelle con lettighe più sicure per poter proteggere i pazienti proprio da cadute accidentali: “In passato abbiamo avuto diversi problemi con incidenti simili; per questo siamo corsi ai ripari. Purtroppo non possiamo fare nulla per eventi di questo tipo, situazioni nelle quali il paziente cerca di scavalcare le protezioni esponendosi al rischio di una caduta”.

Tutto ciò sembrerebbe essere causato anche dal sovraffollamento del Cardarelli che rimane uno dei principali problemi della struttura: “Che il Cardarelli abbia un problema cronico con le barelle non lo scopriamo certo oggi, l’affollamento dei reparti e la carenza di posti letto sono piaghe croniche non solo di quest’ospedale; tuttavia è impensabile che ci sia un infermiere per ogni ammalato. Non si può avere in tutti i reparti un monitoraggio h24 di ciascun paziente”.


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