Pompei. La polemica sul rubinetto che infiamma il web: “E’ vergognoso”


Negli ultimi giorni sul web si è scatenata una “guerra” mediatica contro la Soprintendenza Archeologica di Pompei, a causa di un’antica fontana romana alla quale era stato sostituito il rubinetto.

La foto apparsa sui social, scattata da Gerardo Vitiello e postata sulla pagina Facebook “Anima Vesuviana”, è stata il “casus belli” della battaglia tra cittadini indignati e Soprintendenza. La fontana in antico aveva la medesima funzione, solo che il tradizionale tubo in rame è stato sostituito con un rubinetto da giardino di pochi euro.

Dopo le feroci critiche per l’umile ed inadeguato “rimedio”, la Soprintendenza ha sostituito il rubinetto incriminato con uno in ottone, sicuramente più adatto e meno invadente. Questi rubinetti, nel corso dei decenni, sono stati installati per permettere ai turisti di abbeverarsi e rinfrescarsi durante la loro visita al Parco archeologico. Da anni sono oggetto di critiche e di polemiche, poiché venivano spesso aperti con forza rischiando di rompere e danneggiare per sempre i mascheroni antichi.

Purtroppo questo di Pompei non è l’unico caso in Italia, in cui reperti archeologici vengono riutilizzati e danneggiati. Le nostre città, soprattutto quelle del meridione sono ricche di pezzi antichi, non solo contenuti all’interno di siti archeologici ma anche assorbiti dal tessuto urbanistico moderno delle città. Statue, colonne antiche, lapidi, epigrafi e are incastrate nelle pareti o in portoni di case e talvolta nemmeno riconoscibili da un occhio distratto.

Solo che le cose che riguardano Pompei hanno un’eco diverso, fanno più rumore, perché raggiungono una platea maggiore. Difatti la foto ha fatto il giro del mondo. Chissà se la polemica avesse riguardato una qualsiasi altra fontana antica, probabilmente il rubinetto da giardino sarebbe ancora lì.


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