Lumache giganti invadono la stazione: arriva a Napoli la Cracking art


Coloratissime lumache giganti invadono la stazione metro di piazza Garibaldi: non è la trama di una nuova serie-tv apocalittica ma la Cracking art che arriva a Napoli.

Si tratta di enormi lumache di plastica istallate da un ArtGroup internazionale ed hanno, letteralmente, sbalordito gli utenti napoletani, i quali, si sono ritrovati a prendere il mezzo pubblico circondati da queste coloratissime creazioni; Cracking ArtGroup, la squadra che ha ideato l’istallazione è composta da 6 artisti, i quali, dalla nascita nel 1993 del Movimento a Milano, sottolineano l’intenzione del Gruppo di cambiare la storia dell’Arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale, unito ad un rivoluzionario, innovativo uso di materiali plastici che evocano una stretta relazione tra naturale e artificiale.

La nascita del Movimento fu sancita dalla mostra epocale fatta proprio a Milano in quell’anno, a cura di Tommaso Trini e Luca Beatrice.

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Foto di Simona Pipitone

Diverse sono, da allora, le istallazioni fatte a livello internazionale dal gruppo artistico: enormi tartarughe blu che salgono i gradini della Fonte Aretusa durante il G8 di Siracusa, nell’ambito della manifestazione artistica REstART, ancora, coccodrilli fucsia giganti in Corea del Sud al Museo dell’arte moderna di Seul, in Francia nuovamente lumacone azzurre. Questi solo alcuni esempi.

Ed ora, è stata scelta Napoli, specificamente una delle nuove stazioni metro che, particolarmente, si presta all’arte nelle sue diverse forme. In effetti, ogni nuova stazione della metropolitana è caratterizzata da una particolare attenzione artistica e tematica: ricordiamo che tappa d’obbligo per molti turisti e visitatori è la stazione metropolitana di Montecalvario, la quale possiede le pareti rivestite dalle foto di Oliviero Toscani, che ritraggono volti della gente comune, catturati per le strade della città.

Accanto a questo, è importante come l’integrazione urbana della recente street art stia valorizzando e dando colori diversi a molteplici zone, dalla periferia (ricordiamo il murales di Jorit della Zingarella), fino al cuore della città come per esempio i quartieri spagnoli (con l’iniziativa di Quore Spinato Chatting): tradurre problematiche, logiche di quartiere e tradizioni in arte, significa valorizzare tutti i volti di una società, preservandone l’identità.

E Napoli di identità ne ha da vendere.


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