Cassette tirolesi a San Gregorio Armeno: ecco che pensano gli artigiani e la gente

Jpeg


Napoli – Scoppia il caso delle cassette tirolesi a San Gregorio Armeno a poche ore dall’inizio della consueta fiera natalizia. Sono diverse le posizioni in merito all’iniziativa da parte dell’assessore al commercio Enrico Parini, che prevede l’introduzione di stand omogenei per le bancarelle poste a ridosso delle vie del centro antico. Il progetto prevede l’introduzione delle “cassette tirolesi”, strutture su modello nordico atte ad omogeneizzare la distribuzione dei mercatini e a garantire maggiori condizioni di sicurezza per i visitatori. Il vantaggio per gli esercenti sarebbe costituito da una riduzione del 50% delle imposte per l’occupazione del suolo pubblico, ma cosa ne pensa l’opinione pubblica?

Diversamente da come si potrebbe pensare le posizioni sono a tratti differenti: da un lato l’opinione dei bottegai, dall’altro dei venditori dei venditori ambulanti e dall’altra ancora l’utenza. Ci siamo confrontati con tutte queste categorie in modo tale da confrontare più punti di vista. Lello Vinci, artigiano di “Sciuscià” noto negozio nella via dei pastori, non ha remore nell’esprimere la sua piena approvazione per il progetto. Sottolinea la necessità di introdurre una regolamentazione più chiara e strutturata per quanto riguarda i mercatini circostanti. Regole uguali per tutti, maggiore omogeneità anche da un punto di vista fiscale. Non sembra essere l’unico della zona a sostenere tale tesi tra gli storici bottegai.

Da un confronto con il noto Marco Ferrigno emerge una considerazione diversa, incentrata sulla necessità di trovare soluzioni per rendere più ordinata la struttura circostante, garantendo sicurezza e servizi che le attuali circostanze non prevedono, ma non di certo seguendo il modello delle “cassette tirolesi”. Ferrigno sostiene l’importanza di trovare soluzioni strutturate sulla base delle nostre tradizioni, visto che in ogni caso i fiumi di turisti e non che ogni giorno attraversano le note vie confermano il successo del nostro artigianato e della nostra produzione presepiale. Un fervido sostenitore dei tesori della nostra produzione, ma con un occhio molto attento alle potenziali migliorie da introdurre.

I proprietari delle classiche “bancarelle” sono irremovibili nel contrariare la proposta avanzata dal comune. Si mette in discussione l’impegno economico richiesto per il noleggio o la costruzione di queste strutture, l’iniziativa di Palazzo San Giacomo viene percepita come un modo per aggravare ulteriormente le condizioni finanziarie dei venditori.

Anche l’opinione dei passanti intervistati è sembrata piuttosto eterogenea, in molti galvanizzati dalla preziosa offerta artigianale che la via garantisce. Per molti San Gregorio Armeno va presa così come si presenta, adorna di luci, pezzi d’arte costruiti dalle mani sapienti, amuleti scaramantici esposti in modo disordinato ed apparentemente senza logiche, quasi come a rappresentare una metafora della nostra città, ricca ed affascinante ma irrimediabilmente caotica. Per altri questi nostri tesori potrebbero essere esaltati ulteriormente se si investisse in un percorso di riorganizzazione delle fiere circostanti. Ciò su cui tutti convengono è sempre l’estremo ritardo col quale si inizia a trattare delle festività natalizie, ovvero a ridosso delle stesse piuttosto che in un periodo dell’anno utile ai fini della costruzione di un progetto valido e condiviso.


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