Quando Churchill parlò a Montanelli del coraggio di un barbiere napoletano

Winston Churchill


Indro Montanelli, nella sua vita dedita al giornalismo, ha conosciuto gli uomini più importanti della storia del nostro secolo riuscendo a carpirne, spesso, i segreti più curiosi, quelli che, in genere, i libri non raccontano: piccole parentesi negli eventi che segnano un mondo, ma pur sempre scorci di realtà. Tiziana Abate, in un libro intitolato “Indro Montanelli – soltanto un giornalista”, riporta alcune storie rilasciatele dal collega nel 1992 in alcune sedute di registrazione. Fra queste, in un passo riportato anche in un articolo del Corriere della Sera, Montanelli parla di una conversazione con Winston Churchill, il primo ministro inglese che fermò l’avanzata dei nazisti in Europa, e di un aneddoto su un coraggioso barbiere partenopeo.

Durante i bombardamenti del 1941, quando Londra fu quasi rasa al suolo dall’aviazione tedesca, Churchill era solito camminare da solo e senza scorta fra le macerie per dare sicurezza e fiducia al popolo: in queste “passeggiate” incontrava i superstiti, parlava con loro e li motivava a continuare e resistere. “Un giorno, – racconta Montanelli – recatosi a visitare un quartiere londinese ch’ era stato raso al suolo dalle bombe, vide fra le macerie una botteguccia di barbiere rimasta miracolosamente illesa, sulla quale il proprietario aveva appeso il cartello: ‘Business as usual  (Si lavora come sempre)’. ‘Colpito, mi lanciai in una tirata patriottica sull’orgoglio di condurre un popolo che dava tali prove’ mi raccontò. ‘Nessuno ebbe il coraggio di dirmi che il proprietario di quel negozio si chiamava Pasquale Esposito‘.” A quanto pare, mentre gli inglesi si lasciavano prendere dallo sconforto nel vedere le proprie case in rovina, qualche napoletano continuava a fare quello che a Napoli sappiamo fare meglio: rialzarsi e resistere con il poco che rimane.


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