Salvini si dà la ruspa sui piedi: contro i migranti ma li fa restare in italia


Diversamente da quante molte persone adducono, Matteo Salvini, leader della Lega Nord, conosce le leggi che riguardano l’immigrazione. Eppure le sue uscite pubbliche in tv, così come i post che scrive sui social utilizzati quotidianamente, fanno pensare ad una sua ignoranza in materia.

L’ultimo in ordine di tempo si riferisce ad una protesta di circa 200 migranti sbarcati a Lampedusa, i quali non vogliono farsi riconoscere attraverso le impronte digitali. Salvini sulla sua pagina facebook scrive così: “A Lampedusa 200 immigrati stanno protestando perché non vogliono farsi identificare attraverso le impronte digitali. Protestano??? Accontentiamoli: prima nave, e TUTTI A CASA!”. 

Se per gli operatori dell’informazione, in primis per i giornalisti, esiste la “Carta di Roma”, un protocollo deontologico da seguire per tutti quelli  che si occupano di informare i cittadini riguardo ad un tema così importante, per i politici e in particolar modo per Salvini non pare sussistere alcuna regola, se non quella etica e morale.

Salvini avrebbe dovuto spiegare che i migranti stanno esercitando un diritto stabilito dal Regolamento di Dublino, trattato internazionale nato per regolare la materia dei richiedenti asilo tra gli Stati dell’Unione Europea, che di fatto sostituì l’ormai sorpassata Convenzione di Dublino. Regolamento sottoscritto anche dalla Lega Nord quando era al Governo.

Secondo le norme stabilite dal Regolamento, un richiedente asilo sbarcato in un paese della Comunità Europea, ha il diritto di rifiutare il riconoscimento tramite le impronte digitali, se la sua intenzione è quella di richiedere asilo in un altro paese. Infatti, le procedure pervedono che, una volta prese le impronte, il migrante debba rimanere in quel paese e costretto a richiedere il suo dirittto d’asilo in quel determinato Paese. La ratio di questa norma è quella di evitare il sovrapporsi di richieste d’asilo in più Paesi. Se i migranti si facessero prendere le impronte digitali dovrebbero per forza di cose rimanere in Italia, e Salvini ne ricaverebbe allarmi e, ancora, demagogia.

La Convenzione di Dublino fu firmata nel 1990 e superata dal Regolamento di Dublino II del 2003 quando al Governo c’era Silvio Berlusconi, con Roberto Castelli (Lega Nord) ministro della Giustizia. Ulteriori modifiche furono apportate nel 2013 con Enrico Letta al timone.

Nonostante le modifiche prodotte recentemente, il principio generale sull’accoglienza ai richiedenti asilo non è stato toccato. Questi fatti portano ad una semplice, quanto incontrovertibile conclusione: la Lega Nord, quando era al Governo, ha firmato il Regolamento di Dublino, che oggi contesta aspramente rifiutandosi di esporlo alla conoscenza dei cittadini italiani. Il risultato è chiaro: si gioca sulle condizioni economiche degli italiani fomentando l’odio nei confronti di chi arriva in Italia per sopravvivere, scappando da condizioni di vita terribili. Le ragioni di questo giochino sono strettamente legate al voto, Salvini e la Lega Nord provano in tutti i modi a cavalcare l’onda di un fermento sociale che punta il dito sugli immigrati come causa della propria povertà. E così i politici, perché non è la sola Lega a giocarci, riescono nel loro intento di distogliere la massa dal problema reale provando addirittura ad approfittarne. Niente di più squallido.


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