Ricercatori napoletani rivoluzionano teorie scientifiche. Fanno un’importante scoperta


Quando si tratta di criticare Napoli e i napoletani le notizie corrono veloci in tv e sui social, ma tantissime sono invece quelle notizie positive, che riempiono d’orgoglio, che non vengono raccontate e che vengono invece ignorate dai media.

Una di queste storie riguarda l’ennesimo studio, l’ennesima ricerca, l’ennesimo passo in avanti compiuto dalla scienza targato Napoli. Nel 2004 un gruppo di studiosi americani scoprì, che combinando due materiali elettricamente isolanti, si ottiene un sistema che è elettricamente conduttivo e addirittura, se raffreddato a bassa temperatura, diventa un conduttore perfetto, detto “superconduttore“.

Ma lo scorso 7 dicembre, sulla prestigiosa rivista Nature Materials, è stata pubblicata una ricerca (clicca qui per l’articolo) in cui un gruppo di ricercatori ha compiuto un ulteriore progresso dimostrando che, aggiungendo un terzo materiale è possibile generare anche effetti magnetici. Un risultato stupefacente perché mette in discussione l’incompatibilità fra superconduttività e magnetismo in cui si è creduto da sempre.

Questo importante risultato è stato ottenuto da un’equipe guidata dall’Università “Federico II” e dell’Istituto CNR-SPIN di Napoli in collaborazione con il Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, il Sincrotrone Svizzero SLS, l’EPFL (Svizzera), e l’Oak Ridge National Laboratory (USA).

Il prototipo di transistor realizzato dai ricercatori napoletani, apre delle nuove prospettive nel campo nella nanoelettronica e potrebbe essere importante per la realizzazione di computer quantistici e dei supercomputer, cose che oggi gli scienziati possono solo ipotizzare.


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