Oltre al Marsili, altri due vulcani sottomarini minacciano la Campania


I vulcani che destano più attenzione, alcuni per la loro pericolosità incombente, altri per le scene surreali che regalano durante le particolari eruzioni, sono i vulcani terrestri, ossia quelli che sorgono sulla terra ferma, talvolta padroneggiando con centinaia di metri di lunghezza. E sono i vulcani attivi a dare maggiori preoccupazioni, laddove sono sorti alle pendici centri abitati, che in realtà sono vere e proprie città. Come il Vesuvio in Campania, l’Etna in Sicilia, il Yellowstone negli Stati Uniti e molti altri sparsi nel globo, più o meno pericolosi, più o meno suggestivi.

Improbabile, invece, dare attenzione ai vulcani marini, i quali dimorano da milioni di anni sotto i fondali, ma che vengono percepiti come innocui, quasi. Tuttavia, così non è. Molto spesso i vulcani sotto il livello del mare sono tra i più pericolosi, poiché più grandi degli altri e dormienti da tempo.

Ad esempio, il vulcano più grande al mondo, si trova a 1.500 km dalle coste giapponesi: è alto 4 km e largo 650 km. Ha una superficie di 260mila km quadrati, cioè più esteso della Gran Bretagna.

Non tutti sanno che in Italia esistono vari vulcani sottomarini, anche nei pressi delle coste campane.

Famoso più degli altri è il vulcano Marsili, situato nel Tirreno meridionale e appartenente all’arco insulare Eoliano.

Si tratta del più esteso vulcano d’Europa e si trova a 140 km a nord dalla Sicilia e 150 km ad ovest dalla Calabria; la sua pericolosità è da attribuire ad un potenziale maremoto che potrebbe devastare le coste tirreniche, in seguito ad una eruzione.

Un altro vulcano marino nei pressi delle nostre coste è il Magnaghi, localizzato nel sud del Tirreno, a 220 km a sud est di Napoli. Questa montagna marina è alta circa 2500 metri.

Poi c’è il vulcano Palinuro, il quale è poco conosciuto, forse, dagli stessi campani. O almeno lo era fino al 2012, quando piccole scosse crearono allarmismo sulle coste cilentane e nei media. Palinuro è un complesso vulcanico che si sviluppa per 75 km ed è composto da 8 principali edifici vulcanici che si diramano a 100 km dalle coste cilentane.

Il vulcano cilentano desta molta preoccupazione alla popolazione di quelle terre, poiché scosse sismiche forti, oltre che una vera e propria eruzione, potrebbero causare un violento maremoto sulle coste. Infatti alla fine di ottobre 2013, il comune di Salerno ha organizzato un’esercitazione della Protezione Civile, cofinanziata dalla Comunità Europea, proprio per simulare un ipotetico maremoto generato dal Vulcano.


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