Sporcizia, degrado e discriminazioni: ma Napoli si indigna per Higuain


Il popolo napoletano è quello che da anni subisce e sopporta. Degrado, inadeguatezza, discriminazioni e soprusi, eppure si indigna, a ragione o a torto che sia, della squalifica rifilata a Gonzalo Higuain. I social raccontano di una protesta in atto: foto che mostrano disdette alla pay tv al grido “No Pipita, no pay tv”, si urla al calcio corrotto, aleggiano nuovamente le ombre di calciopoli.

Per le strade, nei bar e nelle case non si parla d’altro eppure basta mettere in moto l’auto, salire su di un treno, girare per le strade, entrare in un ospedale per comprendere quanto il napoletano sia vittima di un sistema Italia che lo pone di fronte ogni giorno a dover arrancare, senza avere colpe specifiche.

Siamo il popolo che è costretto a pagare il premio assicurativo più alto dello Stivale, la tanto sbandierata “Tariffa Italia” certifica la discriminazione: tra il napoletano virtuoso e quello milanese, c’è differenza. Noi saremo costretti a pagare sempre di più.

Arriviamo in auto a Napoli, percorriamo la Tangenziale e paghiamo senza battere ciglio, sebbene è cosa ormai nota che versare soldi a quei caselli costituisce una grave ingiustizia. Se decidiamo di prendere la Circumvesuviana, ci prepariamo a vivere un viaggio quasi disperato, tra corse soppresse, convogli super affollati ed episodi violenti sempre all’ordine del giorno.

E pensiamo alle strade, alla loro pulizia. Esistono zone sporche, attraversate da migliaia di persone, da tanti turisti. E cosa succede? Per tanti rappresentano la normalità, non ci facciamo più caso e alcuni pensano bene di gettare carte sporche dal finestrino della propria auto come se niente fosse.

Fare il tifo per il Napoli è giusto, protestare lo è altrettanto ma tifare per la propria città è indubbiamente più importante. Il calcio non è uno sport, è un fenomeno sociale altrimenti queste prese di posizione non si spiegherebbero. La squadra è appartenenza al territorio e in virtù di questo principio va difesa se attaccata ingiustamente, ma è necessario compiere un ulteriore passo: difendiamo la nostra città, dagli attacchi esterni, dagli incivili che sono tra noi, dai politici corrotti e servi di un sistema che ci vede figli di nessuno.


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