Rai nella bufera: stasera in tv il figlio di Riina. Che mortificazione per le vittime della mafia


«Dopo i Casamonica, stasera a Porta a Porta la famiglia Riina. La Rai Servizio Pubblico non può diventare il salotto di famiglie criminali. Chi strumentalmente vuole invocare presunte volontà censorie, ci dica perché non si dedica almeno lo stesso spazio alle giornaliste e ai giornalisti minacciati», a dirlo sono il segretario generale, il presidente della Fnsi (Sindacato Unitario Giornalisti Italiani) e il segretario dell’Usigrai (Unione Sindacale Giornalisti Rai).

Una nuova bufera di abbatte nei dintorni di Viale Mazzini, scatenando non poche polemiche anche tra i maggiori esponenti della politica italiana. Il figlio di Riina scrive un libro nel quale racconta il papà, il super boss Totò, durante la sua latitanza, gli anni della strage di Capaci e via D’Amelio.

Netta la presa di posizione di Maria Falcone, la sorella del giudice ucciso insieme alla moglie e ai 3 poliziotti che gli facevano da scorta: “Apprendo costernata della decisione di far partecipare per la presentazione del proprio libro, alla puntata di Porta a porta il figlio di Totò Riina, carnefice di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, e centinaia di altri servitori dello Stato, e anch’egli condannato per associazione mafiosa. Indegna questa presenza in una emittente che dovrebbe fare servizio pubblico“.

Nel corso della puntata, registrata ieri, pare che Salvo Riina non abbia voluto rispondere ad alcune domande di Bruno Vespa circa gli attentanti di Falcone e Borsellino e in tutte le sue dichiarazioni non avrebbe mai preso le distanze dalle azioni del papà.

E’ molto probabile che la scelta di Bruno Vespa sia condizionata molto dallo share, il figlio di Riina in tv sta già attirando polemiche e in tantissimi lo seguiranno in tv. Ma a quale prezzo? Una mortificazione per tutte le vittime innocenti della mafia.


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