Curatrice del Metropolitan al Museo Archeologico di Napoli: “Sporco e polvere ovunque”


Dopo l’articolo in cui denunciavamo la sporcizia e la puzza d’urina percepita all’esterno del Museo Archeologico Nazionale, sembra che anche qualcun altro abbia notato lo stato in cui versa uno dei più importanti Musei d’Italia. Caroline Howard Hyman, curatrice del Metropolitan Museum, ha trascorso lo scorso weekend a Napoli. Tappa obbligatoria il Museo Archeologico Nazionale. Invece di lodare la storia e le bellezze del complesso, Hyman ha raccontato al Napolista che l’imponente edificio era “sporco, con polvere ovunque e postazioni vuote”. A colpire l’attenzione della curatrice è stato anche un moscone chiuso in una teca. “E’ impensabile tenere così opere di valore inestimabile”, ha detto Hyman. Altre critiche riguardavano le luci dato che, secondo l’americana,  alcune sale risultavano troppo buie e in altre i faretti erano indirizzati in maniera sbagliata.

Il neodirettore del Museo, Paolo Giulierini, è rimasto fortemente colpito da queste critiche alle quali ha deciso di rispondere con un sarcastico “Aquila non captat muscas” sottolineando che probabilmente la curatrice ha “uno sguardo preconcetto tipico del colonizzatore culturale che vuole insegnare la metodologia agli altri”. Giulierini ha inoltre aggiunto che il Cipe ha appena assegnato al Museo Archeologico Nazionale venti milioni di euro che saranno investiti in una nuova illuminazione, in una sezione dedicata alla Magna Grecia, in un ristorante con chef stellato, in un auditorium, nella costruzione di una casa tipica di Pompei e nell’ampliamento della sezione egizia.

Non resta che aspettare i frutti di questi nuovi investimenti per verificare i miglioramenti di uno dei principali Musei italiani.


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