Il Ministeriale di Scaturchio: un dolce nato per amore. Ecco la sua storia


Napoli e le sue irresistibili leccornie. Napoli e gli odori del centro storico, ora inebrianti, ora randagi, come lo sono i suoi vicoli. E quando si cammina per il centro della città e si passa nella piazza di San Domenico Maggiore è arduo non fermarsi almeno pochi secondi fuori la vetrina di Scaturchio, raccontando a chiunque sia con te, visitatore o giovane figlio, che è quella è la migliore pasticceria di Napoli. O quanto meno, la più conosciuta al mondo. A Parigi è arrivata con l’esplosivo Babà Vesuvio, per poi entrare, dalla porta principale, nel 2003, a San Pietro con una torta di oltre 50 chili per i 25 anni di pontificato di Giovanni Paolo II.

Ancora oggi, i suoi dolci viaggiano per tutto il mondo ed uno in particolare, divenuto famoso proprio per la capacità di conservazione, nonostante i suoi ingredienti delicati. Si tratta del Ministeriale. 

Il Ministeriale di Scaturchio è simbolo di maestranza e poesia, creato negli anni ’20 da Francesco Scaturchio, uno di quei fratelli che da Dasà, Vibo Valentia (Calabria) arrivarono a Napoli per trapiantare la loro arte pasticcera.

Francesco, giovane brillante, si innamorò di una fascinosa diva che si faceva chiamare Anna Fougez (il suo vero nome era Maria Annina Laganà Pappacena); quest’ultima chiese al pasticcere di inventare per lei un dolce e Francesco diede vita al Ministeriale: un medaglione ricoperto di cioccolato fondente con all’interno una morbida crema al liquore, composta inoltre da ricotta, frutta e nocciola. Immediatamente apprezzato nella Napoli non più capitale, ma comunque polo d’attrazione per visitatori e migranti, gli Scaturchio chiesero di inserire la leccornia tra i dolci di corte, come per proteggerne la proprietà. Del resto, non era possibile imitarlo poiché tutt’oggi la ricetta del sublime medaglione resta segreta.

Il Re accettò l’affare ma ci fu bisogno di attraversare un noioso iter burocratico: i permessi passarono da ministero in ministero e ci volle molto tempo prima dell’approvazione. Da qui, il nome Ministeriale. Come per far ironia sul fatto che divenne quasi un affare di Stato.

La caratteristica principale del Ministeriale è la sua conservazione, senza l’aggiunta di alcun additivo: ed era raro che, a quei tempi, un dolce potesse essere conservato anche per tre mesi, nonostante la presenza ad esempio della ricotta, ingrediente molto delicato per la conservazione.

Tuttavia, ancora oggi il Ministeriale, prodotto in diversi formati, resta il simbolo di Scaturchio assieme ad altre produzioni di pasticceria; e uno degli ingredienti che lo rende speciale è senz’altro la Storia, il sapore del tempo che, delicato, si insinua nelle mani di chi produce.

Fonti: Scaturchio, dissapore.com


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