Treni in Campania, queste le tratte a rischio. Solo una ha un sistema di sicurezza avanzato


La Puglia e il Meridione d’Italia sono ancora sotto shock – nonostante i post beceri di poche persone o alcune loro canzoncine di pessimo gusto – per il gravissimo incidente verificatosi sulla tratta ferroviaria Andria-Corato l’altro ieri. Un lungo percorso da percorrere ad un solo binario, per giunta senza i nuovi sistemi di sicurezza di cui è dotata l’alta velocità. Un incidente, proprio per questo motivo, che si sarebbe potuto verificare anche in diverse altre zone del Paese, afflitte dagli stessi problemi. È, ad esempio il caso dei treni della Campania, in particolare quello dell’EAV, Ente Autonomo Volturno.

Quest’ultimo ha, infatti, in gestione tre linee ferroviarie: la Circumvesuviana, la Circumflegrea e la Cumana. Di queste – come riportato dall’edizione odierna del portale Corrieredelmezzogiorno.it – solo la prima è dotata del sistema Ats. Si tratta, in pratica, di un sistema di sicurezza che permette ai treni di bloccarsi automaticamente da soli nel caso in cui, su binario unico, un macchinista non rispetti il segnale di rosso dei semafori.

Ciononostante, tuttavia, proprio ieri i macchinisti della Circumvesuviana hanno inscenato una protesta contro le scarse attenzioni mostrate dalla società ferroviaria campana nei confronti della cosiddetta curva della morte, ovvero il tratto presente sulla linea Napoli – San Giorgio (via Centro Direzionale). Stando, infatti, alla denuncia del sindacato Orsa “si tratta di un tragitto che prevede il gomito del Pascone, quello dove nel 2010 deragliò un Metrostar uccidendo due persone. Un tratto da imboccare a non più di 35 chilometri orari. Sempre in quel tragitto ci sono binari immersi nell’acqua tra Poggioreale e Botteghelle, dove la velocità non può eccedere i 30 chilometri orar“.

Tuttavia lì il sistema di sicurezza Ats non è in funzione e nulla, lamentano gli scioperanti, è ancora stato fatto di quanto da loro richiesto, come l’aggiunta della presenza di un capotreno di fianco al macchinista medesimo, per evitare errori umani o per poter intervenire in caso di improvviso malore.

Anche peggio, comunque, se la passano la Circumflegrea e la Cumana. La prima ha un tratto a binario unico da Montesanto a Licola, l’altra da Dazio ad Arco Felice, ma i nessuno dei due casi i treni sono dotati di alcun sistema di sicurezza. L’obsolescenza dei veicoli, infatti, non ne permetterebbe l’installazione. Per quanto riguarda la Circumflegrea, dunque, per evitare incidenti si utilizza esclusivamente il blocco telefonico, proprio come in Puglia. Nel caso della Cumana c’è, invece, un dirigente operatore che segue gli spostamenti dei treni su un monitor e fornisce le indicazioni sulla mobilità ai macchinisti. Non proprio sistemi all’avanguardia, dunque, forse anche per colpa delle pochissime risorse fornite al sistema ferroviario del sud rispetto a quello del nord.


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