Superenalotto, impossibile destinare il montepremi ai terremotati. Il motivo


La tragedia avvenuta nel centro Italia ha chiamato a raccolta non solo aiuti per i soccorsi, ma anche idee più concrete per fronteggiare un’emergenza improvvisa e devastante. Ecco perché, da più fronti, è stata lanciata una proposta: destinare ai terremotati il jackpot del Superenalotto, che è attualmente fermo a 128, 8 milioni di euro. Politici e persone comuni hanno sposato l’idea, che però è impraticabile. Vediamo perché.

Innanzitutto il Superenalotto non è gestito dallo Stato italiano, ma dalla Sisal, una società privata, a responsabilità limitata, che opera in regime di concessione nel Settore Giochi e Servizi. La Sisal, come scritto da La Stampa, raccoglie i soldi delle giocate e riceve per questo un compenso dallo Stato in percentuale (il jackpot, infatti, non è altro che la somma dei premi non vinti nelle estrazioni precedenti). Eventualmente, solo su quest’ultimo si potrebbe ragionare, affidandosi magari alla generosità della Sisal.

Resta comunque un’idea molto fantasiosa, anche perché i tempi sono strettissimi, visto che l’estrazione del montepremi è prevista per questa sera. Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha inoltre escluso la possibilità di un decreto come invece successe con il terremoto in Abruzzo: “Personalmente lo escludo. Pur comprendendo il fine, il risultato all’epoca fu un incremento del gioco e attualmente l’offerta è troppo estesa”.


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