In manette nove imprenditori napoletani: riciclavano i soldi della camorra

La Guardia di Finanza di Bologna indaga su un uomo originario di Torre del Greco per rapporti con la 'ndrangheta


Napoli – Operazioni immobiliari e finanziare per conto del clan camorristico dei Polverino. Collaborazioni, strette, tra imprenditori e prestanome del clan. Riciclaggio dei soldi della camorra anche attraverso la costruzione di un centro sportivo del valore di 10 milioni di euro, nel quartiere Vomero di Napoli, come di un centro commerciale in provincia di Cosenza, con annesso cinema multisala. C’è tutto questo dietro le nove ordinanze di custodia cautelare che sono state eseguite oggi dalla Guardia di Finanza su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

Tra i destinatari spicca Carlo Simeoli, imprenditore edile, genero di Angelo Simeoli, già colpito da misure cautelari per aver gestito un vasto gruppo societario nel settore edile per riciclare i soldi del clan Polverino. Ciò che si evince dalle indagini è che i professionisti e gli imprenditori, nonostante sapessero del ruolo di ‘prestanome’ della famiglia Simeoli, abbiano comunque agevolato gli investimenti immobiliari.

Un giro di soldi da milioni di euro che non faceva altro che ingrossare le casse della criminalità organizzata. Le indagini gestite dalla DDA sono andate avanti per mesi e sono culminate oggi con l’operazione della Guardia di Finanza. Questi arresti potrebbero aprire nuove fonti di informazione sulle recenti attività economiche dei clan e, sopratutto, indebolirne la potenza economica.


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