Oreste Rossotto, papà di Edenlandia


Tutti i napoletani sono, più o meno, legati affettivamente all’Edenlandia, il parco giochi della città partenopea che per anni è stata il paese dei balocchi di numerosi bambini. Tuttavia, probabilmente questo luogo non è nel cuore delle ultimissime generazioni, poiché la decadenza della struttura e il suo fallimento hanno portato alla chiusura.

L’Edenlandia aprirà. Questa è la notizia che giunge ai cittadini, anche se diversi slittamenti hanno posticipato già di molto l’apertura dei cancelli fiabeschi. Noi tutti aspettiamo, attaccati magicamente a quel pezzo di storia che racchiude la nostra infanzia.

Ma chi è stato il creatore dell’Edenlandia? Chi ha dato i natali, decine di anni fa, ad un posto così magico e armonioso?

Quando fu realizzata la Mostra d’Oltremare, nel 1939, durante il regime fascista, si pensò anche ad uno spazio ampio per i bambini, nel quale collocare aree verdi e attrazioni per i più piccoli. Era l’epoca delle costruzioni, dell‘architettura razionale fascista, che nel cuore del centro storico di Napoli arrivò a costruire diversi edifici, poco consoni esteticamente alla storia fino a quel momento presente. Anche la periferia, come il centro, fu oggetto di nuove costruzioni e la Mostra d’Oltremare ne è un esempio. Lo spazio adibito a parco giochi, pertanto, è quello che ha dato le radici all’Edenladia, la quale sarà costruita però nel 1965.

Infatti, gli archi gialli che furono costruiti per delimitare la Mostra dal parco giochi e che tuttora sono esistenti, prendono la forma di un’enorme lettera “M”, la “m” di Mussolini.

Dopo il secondo conflitto mondiale la struttura era stata devastata e il posto non era più agibile. Ad occuparsene fu il papà dell’Edenlandia, Oreste Rossotto.

Pochi conoscono questo personaggio, così vicino al mondo dei bambini e così attento ai loro fabbisogni. Oreste più volte era stato, nella sua vita, al parco Disneyland di Orlando negli Usa, e proprio il parco giochi americano fu la musa ispiratrice per la creazione di quello che sarebbe diventato il mondo delle favole napoletano, l’Edenlandia.

Con la creazione della “terra della felicità” Rossotto pose la città di Napoli sotto i riflettori internazionali, grazie ad un’idea rivoluzionaria che avrebbe, negli anni successivi, raggiunto sempre più successo. Nonostante, infatti, le condizioni attuali in cui è precipitato il Parco, non ci si può dimenticare degli anni di splendore. Negli anni ’70 l’Edenlandia era diventata un’attrazione turistica a livello internazionale. 

Il prestigio partenopeo è protagonista nazionale fino all’apertura di Gardaland (1975), il luna park che sorse vicino le rive del lago di Garda e che, presto, diverrà il più attrattivo d’Italia.

Però il successo dell’Edenlandia continuò fino al triste declino degli anni ’90 e il successivo fallimento del 2011.

Oreste Rossotto, dalle origini piemontesi e innamorato dei bambini, riuscì a ideare dalle macerie una realtà fantastica per i più piccoli delle nostre terre, creando, inoltre, una struttura che ha significato molto nella produzione di posti di lavoro.

L’Edenlandia, rimarrà sempre, per alcune generazioni, il luogo dei sogni, dei colori e del sabato pomeriggio. Il luogo in cui, varcati i cancelli, ti accoglievano i desideri, oltre che all’odore delle graffe calde.


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