Napoli, verrà rimosso il busto di Cialdini: “Fu un massacratore dell’Unità d’Italia”


Il busto del generale Enrico Cialdini, esposto alla Camera di Commercio di Napoli verrà rimosso. Lo ha deciso il consiglio comunale, subito prima delle feste natalizie, attraverso un ordine del giorno presentato dal consigliere Andrea Santoro, approvato all’unanimità. Si tratta di un gesto simbolico chiesto a gran voce da tutti quelli che cercano di fare luce sulla vera storia dell’Unità d’Italia. Una storia fatta di sangue e massacri. A Palermo, lo scorso 22 febbraio, fu eliminata “via Cialdini”, intitolata invece a Giovanni Lo Porto. Si è trattato di un gesto dall’alto valore simbolico, e che trova un punto d’unione anche a Napoli, “libera” dal ricordo di Cialdini.

Attraverso una nota stampa, Santoro spiega che “l’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni ordinati dal generale Cialdini durante la guerra di invasione delle truppe sabaude nel Regno delle Due Sicilie è solo la punta dell’iceberg. Il mezzogiorno d’Italia paga ancora oggi sulla sua pelle quella invasione, quel processo di unificazione imposto con la forza delle armi e della violenza“.

Anche Napoli, quindi, come in altre città del Mezzogiorno, elimina un pezzo di storia che tanto male ha fatto al Meridione. Nel corso degli ultimi anni sono state frequenti le proteste di chi voleva la rimozione del busto del generale. Si ricordi, a proposito, lo striscione esposto dai ragazzi del centro sociale Insurgencia il 26 ottobre del 2015: “Cialdini e Salvini invasori siete voi. Sud libero”.


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