Sanremo, Gigi d’Alessio si insulta da solo: “Sono un terrone”


Al via questa sera il Festival di Sanremo, in gara ci sono quattro cantanti di Napoli: Gigi D’Alessio, Clementino, Lele e Maldestro. Il veterano Gigi D’Alessio racconta le ultime ore prima dell’esibizione all’Ariston.

“Mi farò il segno della croce, come ogni volta prima di salire su un palco, poi canterò”. “La prima stella” è una canzone “dedicata a mia madre che non ha potuto vedere quello che sono diventato oggi, a cui racconto com’è cambiato il mondo che ha lasciato. Per me è un lusso essere qui, ci sono centinaia di cantanti che aspirano al Festival, non penso mai di essere arrivato, non credo si debba mai credersi al di sopra degli altri, delle gare, delle competizioni”.

Diciassette anni fa il suo primo Sanremo. “Mi piace il clima instaurato con gli altri napoletani in gara: Clementino e i giovani Lele e Maldestro. Siamo i quattro terroni di Sanremo, orgogliosi di rappresentare facce diverse di Napoli, non Napoli diverse”.

Il cantante napoletano, quindi, affibbia a se stesso e agli tre napoletani in gara l’epiteto di “terrone”, un insulto che notoriamente è dato dagli italiani del Nord a quelli del Sud di cui, francamente, non si riesce a capire l’uso scherzoso che i meridionali ne fanno. Si tratta ovviamente, da parte di D’Alessio, di una “svista” inconsapevole, ma sintomo di un ormai ben inculcato senso di inferiorità nelle menti di chi è originario del Sud Italia.


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