Video. Pontida contro i Napoletani: “Gente che non lavora. Sfasceranno tutto”


Pontida – Pontida, comune lombardo famoso per ospitare i raduni della Lega Nord, si prepara ad ospitare il concerto dei Terroni Uniti, il collettivo di musicisti partenopei che il 22 aprile partiranno da Napoli per suonare in un concerto organizzato nella giornata dell’orgoglio antirazzista. Una manifestazione che dovrebbe promuovere un clima di fratellanza ed unità, ponendo fine alle solite divergenze ed all’ormai insopportabile guerra mediatica fra Nord e Sud.

Questo nelle premesse, nelle teorie, nello spirito dell’iniziativa, ma nei fatti, nella vita concreta è proprio in queste situazioni che emerge l’intolleranza ed il razzismo strisciante nel nostro paese. Intervistati dalle telecamere di Tagadà, programma di approfondimento di La7, gli abitanti di Pontida hanno espresso le loro idee e le loro preoccupazioni riguardo alla manifestazione: ascoltando le loro dichiarazioni sembrerebbe che al posto di un corteo di napoletani si aspetti un’orda di barbari invasori.

“Sfasceranno tutto. Abbiamo paura! È questa la frase che si sente più spesso. “Non hanno un lavoro, che restassero a fare confusione a Napoli” dice una signora rinvangando il solito cliché che vuole i napoletani tutti disoccupati ed inclini al caos. Altri cittadini, ancor più terrorizzati “dall’orda” in arrivo hanno ammesso di ritirarsi in montagna fino alla fine della manifestazione “…ammesso che mi facciano almeno uscire con la macchina”, completa un residente.

La titolare di una salumeria, che non ha voluto farsi vedere in volto, ha invece manifestato uno spirito più belligerante: “Sono tutti figli di papà cattocomunisti: hanno Rolex e vestiti firmati pagati con i nostri soldi! Se entrano nel mio negozio sono pronta con peperoncino ed ammoniaca e se non dovesse bastare…” conclude il suo attacco mostrando un’arma. Un’isteria comune basata sull’ignoranza? Peccato che anche il Comune di Pontida abbia implicitamente dato fondamento ai timori ordinando che tutti i locali restino chiusi.

Sembra un coprifuoco da conflitto, un paese sotto assedio: gente pronta a restare chiusa in casa con scorte di cibo per non incorrere in violenze, chi fugge prima della catastrofe, chi si prepara a combattere. Speriamo, a questo punto, che il montaggio del programma sia stato particolarmente infelice mostrando solo i casi estremi, ignorando chi è pronto ad accogliere e festeggiare insieme ai napoletani.

L’augurio, in ogni caso, è quello di non assistere alle scene di guerriglia come si sono verificate a Napoli, quando arrivò Salvini, tra polizia e un gruppo di infiltrati che hanno rovinato l’immagine della manifestazione – assolutamente pacifica, seppur colorita, come ebbe a dire il questore in persona – contro il leader della Lega Nord l’11 marzo scorso.


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