Video. “Zompapereta”: l’offesa cult contro il maestro Sperelli. Ecco cosa vuol dire


Quando Paolo Villaggio-il maestro Sperelli litiga con il bidello (Gigio Morra) in Io speriamo che me la cavo, i suoi alunni gli dicono prontamente: “Qua ci vuole un insulto mortale, ditegli zompapereta”. Ma che vuol dire zompapereta? Quando si usa? E perché?

Zompapereta è una delle offese più gettonate della lingua napoletana, una “mala parola”, una parolaccia che affonda le sue radici nell’antico latino, che si compone di due distinte parole e che in molti hanno tentato di spiegare.

La prima parte è una voce del verbo “zompare”, letteralmente saltare, ma è la seconda parte quella più difficile da decifrare e analizzare. A Napoli tradizionalmente la parola “pereta” viene impiegata per indicare donne volgari, dozzinali, di facili costumi o eccessivamente ricercate. Il termine potrebbe derivare dal latino “peditum” che vuol dire peto, scorreggia, ma ne troviamo tracce anche nella smorfia napoletana che al numero 43 associa “la pereta for’ ô balcone”.

Unendo il “zompa” e la “pereta” si ottiene dunque il “zompapereta”: secondo il “Manuale di napoletanità” di Ateneapoli, la zompapereta è una donna che salta una scoreggia, una sorta di offesa rafforzativa di “pereta”.

Pochi mesi fa il rapper Clementino utilizzò questa “mala parola” contro Nina Moric, colpevole di aver tifato per l’uscita del Napoli dall’Europa: “Ti credevo una persona intelligente, ma a quanto pare non è così. Tu non hai idea di quanto ci schiacciano dalla mattina alla sera , al tg , sui giornali , in tutta Italia , siamo sempre bersagliati , e adesso pure tu ? Non si tratta della partita ” – precisa il rapper in difesa della propria terra – ” ma del porre fine a queste costanti offese contro noi Napoletani … Mi dispiace , ma per me da stasera tu sei una zompapereta”.


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