La lettera choc: “Io, minorenne e stuprato dal presunto assassino di Vincenzo”


Napoli – Continuano le indagini sul brutale omicidio di Vincenzo Ruggiero, 25enne napoletano. Unico sospettato, al momento, Ciro Guarente e l’unico movente sembrerebbe essere la gelosia di quest’ultimo per il legame fra la vittima ed Heven Grimaldi di cui era innamorato. Questo sarebbe bastato per freddare il giovane con due colpi di pistola e fare a pezzi il suo corpo, come dimostrato dall’autopsia sul cadavere.

Mentre gli inquirenti continuano le indagini, spuntano oscuri retroscena sulla vita di Guarente. Un giovane napoletano di 23 anni ha inviato, infatti, una lettera anonima all’Arcigay in cui confessa di essere stato violentato, ancora minorenne, dall’uomo e racconta tutti i dettagli dell’accaduto. Il ragazzo, come scrive lui stesso, sceglie “l’anonimato perché non voglio diventare ”il ragazzo stuprato da Ciro Guarente”. Vi proponiamo qui la sua testimonianza, dalla quale abbiamo eliminato alcune parti poiché troppo crude.

Avevo sedici anni quando ho conosciuto Ciro Guarente, mi contattava su Facebook e i suoi complimenti non mi dispiacevano, sono sempre stato bisognoso di attenzioni e le sue parole mi facevano sentire forte; non avrei mai immaginato di trovarmi sul suo letto a pregarlo di smettere! Ciro Guarente non è solo un assassino è anche uno stupratore, cosciente delle sue azioni! A causa del mio incontro con Ciro Guarente la mia vita è cambiata; ho lasciato il liceo perché avevo paura.”

“A 20 anni ho trovato il coraggio di fare coming out con i miei genitori ed ho raccontato tutto quello che era stata la mia adolescenza; i miei genitori mi hanno chiesto da subito se volessi denunciare la cosa, ma gli risposi che ormai l’avevo dimenticato, avevo sofferto e quello era il punto da dove avrei ricominciato. Ora voglio solo che si sappia che Ciro Guarente è un violento cosciente delle sue azioni.”

Il 1 Gennaio del 2010 mi organizzai tramite la chat con Ciro per incontrarci la prima volta, io ero felice che mi avesse invitato a fare la spesa per la festa di inizio anno. Andammo a fare la spesa come detto, tornammo a casa e scaricammo le buste; dalle buste al momento del letto ricordo quei baci disgustosi che aveva cominciato a darmi mentre mi portava di peso nell’altra stanza, mi ha fatto sedere sul letto, ricordo che mi ha tirato via i pantaloni ed io ho tenuto il maglione addosso tutto il tempo, in poco non ero più vergine e avevo capito cos’era il sesso orale.”

“Ricordo che aveva una forza disumana e mi teneva giù per i polsi… continuava a chiedermi se sentivo dolore; in quel momento passò qualcuno fuori dalla finestra e pensai di gridare aiuto, quei piedi passarono in un attimo senza darmi il tempo di riuscire a prender fiato per farmi sentire. Ricordo in maniera precisa il momento in cui fini tutto, si alzò, andò in bagno e quando uscì cominciò a spazzare e a canticchiare come se l’attimo prima tra me e lui non fosse successo niente che lo avesse scosso.”

“Uscii dal bagno e andai fuori al terrazzino che stava fuori la cucina e da li riuscivo a vedere Ciro che continuava a spazzare nella stessa stanza sempre dalle stesse parti, senza lanciare nemmeno un occhio a me che mi muovevo in casa sua, come se io non fossi li; non sapevo che fare, prima di decidere di chiamare mio padre pensai di scappare scavalcando il muro arrampicandomi sul barbecue”

“Volevo chiamare mio padre, gli avrei raccontato che ero a Licola e che mi doveva venire a prendere perché questo tizio mi aveva fatto queste cose e che avevo paura potesse farmi ancora del male, ma il cellulare non aveva linea e mio padre non sono riuscito a chiamarlo; come ultima possibilità di andar via da quella casa scelsi di chiedergli di riaccompagnarmi a casa mia. Quel viaggio in macchina è durato un attimo; scesi dalla macchina e me ne andai, non mi ricordo parole, solo la portiera che sbatteva!”

Oggi a 23 anni non sono l’unica vittima di Ciro Guarente; se sono qui a scrivere è per chiedere scusa a me stesso per essermi odiato e per aver avuto vergogna di me stesso, per essermi dato la colpa di quello che era accaduto e per non aver avuto la forza di denunciarlo all’epoca e per questo devo chiedere scusa anche alla famiglia di Vincenzo, perché se avessi denunciato tutto quando accadde probabilmente oggi Vincenzo sarebbe ancora vivo.”

“Ho rivisto Ciro Guarente l’anno scorso ed ero intenzionato a fargli del male fisico; il giorno che mi ha contattato perché voleva fare sesso con me sono impazzito, quando in macchina mi ha detto: -”Fammi quello che ho fatto io a te quando eri piccolo!” ho aperto gli occhi ed ho capito che è uno squilibrato, non solo sapeva di avermi fatto male, ma voleva che io facessi a lui la stessa cosa che aveva fatto a me. Sento ancora lo schifo che ho provato verso di lui e capii che il male che mi aveva fatto glielo poteva far scontare solo la morte.”


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