Torre del Greco non merita questo scandalo. Siate responsabili, dimettetevi


Nonostante l’arresto del sindaco e di altre 5 persone per un’indagine che ha a che fare con corruzione e appalti pilotati, nonostante lo scandalo riguardi la gestione rifiuti, che nella provincia di Napoli è un problema che ha sbattuto sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo immagini con montagne di rifiuti riversati sulle strade, nonostante il sindaco e alcuni assessori si siano dimessi giorni fa e prima che l’ennesima monnezzopoli fosse data in pasto alle cronache, nonostante molti consiglieri dell’opposizione si siano dimessi, nonostante la grande maggioranza dei cittadini di Torre del Greco sia indignata e disgustata, la maggioranza di Palazzo Baronale ha deciso di andare avanti.

La motivazione della soluzione risiede, spiega, in quanto sia «difficile amministrare una città complicata come la nostra», così «sulla linea tracciata da Borriello proseguiremo il lavoro amministrativo fin qui avviato e che merita di essere completato».

Nel resto del mondo civilizzato sarebbe bastato molto meno per provocare le dimissioni della maggioranza, anche nella Svizzera che era stata presa a modello per la rinascita di Torre. La città del corallo si trova adesso con un sindaco in manette, sospeso dal Prefetto, e un vicesindaco pescato da Ciro Borriello, non essendosi presentato alle elezioni.

In questo caos, senza mettere in discussione le capacità ed i meriti di coloro oggi alla guida della città, che siano stati o meno eletti dai votanti, è palese come il governo della città manchi della legittimazione morale del popolo torrese. È impensabile e aberrante l’idea di una città senza sindaco, senza quella guida che si era data.

Se è vero che fino al terzo grado di giudizio Ciro Borriello deve essere ritenuto innocente, è anche vero che il commissariamento sarebbe la strada meno dannosa, seppur dolorosa, per una Torre del Greco che non deve e che non ha le forze per sopportare il peso di quanto accaduto.

Le opposizioni, come è ovvio e giusto in una democrazia, cercheranno di trarre beneficio dalla crisi in atto, tuttavia nella monnezzopoli torrese vincitori non esistono e gli unici a uscirne sconfitti e bastonati sono i cittadini, quelli che pagano sempre per tutti. Le beghe politicanti a questo punto devono essere lasciate a chi le fa di mestiere. Il periodo di commissariamento sarebbe, allora, un’opportunità di meditazione e riflessione per tutta la compagine politica, senza alcuna esclusione.

Le dimissioni della maggioranza sarebbero un segnale di intelligenza e di responsabilità. Di credibilità.


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