Giostra dei Sedili, Roberto Cinquegrana: “Napoli è l’eccellenza per l’arte equestre”


Torna a Napoli la “Giostra dei Sedili”, un evento storico culturale con ambientazioni d’altri tempi.
L’evento si svolgerà nel capoluogo campano nei giorni 30 settembre con la benedizione presso la Basilica di San Francesco di Paola in Piazza del Plebiscito alle ore 17.00, mentre la Giostra vera e propria si terrà il 1° ottobre al Real Bosco di Capodimonte, dalle 10.00 alle 13.30. Vesuvio Live ha intervistato Roberto Cinquegrana dell’Associazione “Compagnia dell’Aquila Bianca” che organizza e promuove l’evento.

Roberto ci racconti in breve la storia della Giostra dei Sedili di Napoli di Diomede
Carafa, in cosa consiste?
Siamo arrivati alla terza edizione di questo particolare progetto che stiamo sviluppando su Napoli. Nelle precedenti edizioni, la Giostra è stata ospitata dall’Ippodromo di Agnano, in attesa delle autorizzazioni dell’uso di Piazza del Plebiscito, cornice esemplare per questa manifestazione. Purtroppo le nuove normative sulla sicurezza hanno ostacolato l’organizzazione ed abbiamo preferito dare risalto alla collaborazione con il Museo di Capodimonte con cui c’era già una stretta amicizia in diversi eventi già realizzati. La Giostra è definita “all’incontro” dove diversi Cavalieri, rappresentanti le antiche circoscrizioni cittadine, si scontreranno con armature del XV secolo con veri impatti di lancia. Una disciplina che è stata regolamentata dalla nostra Federazione Equestre nel Dipartimento di Monta Storica ed operativa su tutto il territorio Nazionale. Quest’anno è dedicata a Diomede Carafa, grande Nobile e Giostratore napoletano in servizio presso la Corte Aragonese.

Ci parli della sua Associazione la “Compagnia dell’Aquila Bianca”?
L’Associazione nasce nel 2008, prossima a realizzare i primi dieci anni di vita. E’ nata per diffondere la pratica Cavalleresca attraverso l’Equitazione e la Scherma con la Rievocazione Storica. In pratica ricostruisce spaccati di vita medievale e rinascimentale al fine di informare ed educare il pubblico in maniera più fruibile su un argomento abbastanza difficile come la nostra Storia. Abbiamo cavalieri in tutta Italia e collaboriamo con i maggiori Musei italiani anche attraverso la nostra Federazione. Il nostro è quasi uno stile di vita: Cavalieri nel gioco, ma anche nella vita apprendendo e diffondendo i valori cavallereschi e cristiani.

Da quanti anni si occupa dell’organizzazione di questa manifestazione?
Il progetto nasce nel 2015. Dopo innumerevoli Giostre organizzate su tutto il Centro – Nord, da Napoletano DOC, ma emigrato per lavoro in Toscana, ho voluto portare al Sud questo tipo di evento che coniugasse cultura ed intrattenimento ludico. Come ho precisato, il primo progetto prevedeva la realizzazione a Piazza del Plebiscito, o Largo di Palazzo che dir si voglia in quanto piazza dedicata da sempre a queste iniziative. Stiamo lavorando con il Comune e Sovrintendenza, dopo il rodaggio di questi anni per creare nel 2018 un evento ancora più prestigioso.

Cosa significa realizzare questo evento a Napoli?
Già dal XV secolo Napoli era protagonista di Corride, Giostre ed intrattenimenti Equestri. Al di là del cambio urbanistico con il Risanamento erano innumerevoli le zone in cui si praticava l’Arte Equestre. C’è da specificare che i maggiori Manuali di Equitazione, i maggiori maestri, e le migliori cavallerizze sono nate a Napoli, portando questa città ad un’eccellenza tale, che i sovrani e nobili del tempo, venivano a imparare quest’arte nella nostra città. Altra eccellenza da recuperare.

I napoletani sembrano interessati vista la grande affluenza negli anni a questo evento, quali sono i numeri in termini di partecipazione?
Devo dire che l’evento ha avuto alcune varianti. La prima edizione la Benedizione dei Cavalieri avvenne presso il Maschio Angioino, preceduta da un grande Corteo dove oltre 200 figuranti solcavano il Centro storico dando evidenza dei vestiti e della bellezza dei finimenti dei Cavalli e Cavalieri del XV secolo. Il Centro era gremito di persone tutte molto interessate ad un evento più unico che raro su Napoli che mai si era organizzato prima. L’ultimo Corteo Storico degno di nota fu fatto nel 1937 con la partecipazione a cavallo di tutta l’allora Nobiltà partenopea. A Capodimonte abbiamo avuto l’apice dell’affluenza contando mediamente cinquemila/seimila visitatori con una promozione molto “fai da te” non avendo avuto mai risorse da poter gestire adeguatamente.

Quanto è importante che le Amministrazioni Comunali non abbandonino le associazioni come la sua per non perdere questi eventi tradizionali che portano in città tanti visitatori?
L’argomento è molto complesso e necessita di alcune premesse. Quando presentai i primi progetti al Comune, non conoscendone la credibilità e le dinamiche organizzative, la questione fu presa probabilmente più come una “carnevalata”, quindi decisamente sottovalutata. Devo dire però che sia il Comune di Napoli che l’Assessorato alla Cultura e Turismo, mi hanno dato sempre carta bianca per l’organizzazione dei miei eventi dandomi le autorizzazioni necessarie e compiere i primi esperimenti dell’evento. Nel tempo, oramai sono passati 3 anni e cinque grossi eventi su Napoli rievocativi, il Comune di Napoli sta mostrando interesse e cercando nei suoi limiti di sostenerci e promuoverci. Tuttavia manca il completo coinvolgimento del Comune inteso a rendere l’evento come qualcosa di veramente cittadino come nella molteplicità delle grandi città Toscane o del Nord Italia. La divisione dei Sedili di Napoli tende proprio a coinvolgere la cittadinanza e di renderla protagonista all’interno dell’evento e non più come statico spettatore.

Sicuramente un evento del genere ha un lungo lavoro dietro, starà già pensando alla prossima edizione, in quale zona della città le piacerebbe realizzarla?
Stiamo in realtà lavorando su più fronti. La collaborazione con il Museo di Capodimonte ci permetterà di esprimerci per eventi più legati alla location e quindi più del 1700 con le performance della nostra Real Cavallerizza di Napoli. Con il Museo Archeologico stiamo lavorando per realizzare eventi dell’Evo antico e Romano. La Giostra, come precisato, deve essere spostata presso Piazza del Plebiscito e con la dovuta promozione diventerà un appuntamento fisso. Unico problema che voglio evidenziare è che tutto viene finanziato dai nostri risparmi e dalla Federazione Equestre. Stiamo lavorando per trovare sponsor in grado di sostenere un evento che invidieranno di certo in tutta Italia. Del resto Napoli… è Napoli.

Foto di: Paolo Di Nunno


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