Napoli, trovate bottiglie di Olio di Ricino: era strumento di tortura durante la guerra

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È di queste ore la notizia del ritrovamento, durante una delle periodiche campagne di scavo realizzate grazie ai tantissimi volontari che aiutano a ripulire gli enormi cunicoli della Galleria Borbonica di Napoli, di 2 bottiglie di Olio di Ricino.

Gianluca Minin, Presidente dell’Associazione Borbonica Sotterranea, in merito a questo importante ritrovamento ha dichiarato: “È davvero emozionante ogni giorno di più la ricchezza di materiale storico che la Galleria ci regala quasi quotidianamente. L’aver ritrovato, proprio in queste ore, mentre si celebrano le “4 Giornate di Napoli”, durante le quali la città si ribellò, prima città in Europa, alla dittatura nazi-fascista, 2 bottiglie di olio di ricino, uno dei simboli più agghiaccianti della spietatezza delle milizie del regime fascista e proprio nelle cavità che durante la seconda guerra mondiale erano diventate per tanti napoletani il rifugio contro i bombardamenti causati dalla guerra contro il nazi-fascismo, è stato davvero emozionante”

Durante il Regime Fascista l’olio di ricino divenne uno degli strumenti di tortura fisica e psicologica impiegati dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, le famigerate “camice nere”. Tale strumento di tortura veniva impiegato contro i dissidenti e gli oppositori politici. Gli stessi venivano obbligati con la forza ad ingerire olio di ricino mentre avevano legati i pantaloni con una corda per impedire alle vittime di sfilarli durante gli attacchi evacuativi, costringendoli poi a tornare a casa in condizione di grave umiliazione fisica e psicologica.

Il Presidente dell’Associazione Borbonica Sotterranea ha voluto ringraziare inoltre i tanti volontari: “Grazie ancora a tutti i volontari grazie ai quali in questi anni siamo riusciti a riportare alla luce luoghi così importanti per la storia di Napoli”. Ancora una volta la Galleria Borbonica ha riservato una sorpresa per i tanti appassionati di uno dei luoghi simbolo di Napoli.


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