Prostitute costrette ad abortire in clinica abusiva: “doctor” nigeriano in manette


Nemmeno il tempo di un primo gemito per i nascituri, di una carezza per le loro madri. A Castel Volturno è vietato far nascere i bambini, quelli delle prostitute più precisamente. Ordini di doctor Friday Ewunoragbon e delle “madame” nigeriane, che tengono letteralmente in schiavitù le giovani donne africane venute in Italia sognando un futuro migliore e invece costrette a vendere il proprio corpo ai passanti. Come se tutto ciò non bastasse, però, spesso sono costrette ad avere rapporti non protetti, ma a “disfarsi” dei figli che eventualmente sono in procinto di dare alla luce.

Esiste anche un luogo in cui avviene tutto ciò, un tugurio evanescente arredato stile clinica privata, ma che di privato conosce solo il dolore inflitto a giovani donne già marchiate dalla vita. La clinica abusiva si trova a San Cipriano d’Aversa, in via Buonarroti. Un anno fa la prima irruzione dei carabinieri, che vi scoprirono un feto e che avviarono pertanto una serie di indagini e approfondimenti che hanno portato, alcuni giorni fa, alla cattura di Ewunoragbon, nigeriano con regolare permesso di soggiorno col ruolo di medico abortista per la mafia nigeriana.

Nella sua clinica degli orrori – come riportato da IlMattino.it – teneva praticamente rinchiuse due ragazze alle quali erano state praticate le prime operazioni per l’aborto, ovviamente contro la loro volontà: per un feto non c’è stato nulla da fare, per l’altro sì. Prontamente trasferiti in ospedale sia quest’ultimo che le due giovani. Carcere e manette, invece, per il mostruoso “doctor”.


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