Sigaretta elettronica e tradizionale: cosa c’è dentro e cosa ammazza i suoi consumatori


La sigaretta è uno degli oggetti di consumo più diffusi nelle varie culture e nonostante sia ritenuta dannosa per chi ne fa uso, continua ad essere largamente accesa in tutto il mondo tra adulti ed adolescenti.

E’ composta da foglie di tabacco provenienti dalla pianta del tabacco. Queste vengono essiccate e tritate e mischiate a componenti aggiuntivi chiamati additivi.

La pianta di tabacco fu scoperta insieme alle Americhe nel lontano 1492 e venne importata in Europa. Una delle prime sovrane ad usarla a scopo terapeutico fu Caterina de Medici per alleviare le sue nausee. La moda del tabacco come strumento ricreativo ebbe inizio dal 1560 ad oggi.

La pianta di tabacco ha molte proprietà positive e spesso in passato veniva utilizzata a scopo curativo per disturbi neurologici. Parallelamente alla scoperta delle sue proprietà ha cominciato ad essere usata per scopi ricreativi e ad essere monopolizzata dagli stati creando così un vero e proprio commercio.

Ma vi siete mai chiesti cosa c’è dentro una sigaretta?

  • Sicuramente tabacco
  • Additivi di varia natura come aromi, spezie, zucchero e miele
  • Sostanze umidificanti come: glicerina, propilenglicolo, acido fosforico
  • Metalli pesanti come: Cadmio, allume, ossido di alluminio, ossido di magnesio, Sali di ammonio
  • Conservanti come: acido benzoico, formico e propionico

Oltre ai suddetti componenti il tutto viene avvolto dalla carta e di solito si usa un filtro per aspirare. Dalla combustione della sigaretta si ottiene il fumo che viene aspirato dal fumatore e in seguito rilasciato nell’ambiente.

Il fumo di sigaretta è considerato una miscela di gas, vapore e particelle solide sospese. La combustione della bionda sprigiona attraverso il fumo all’incirca 4000 sostanze diverse. In particolare si producono monossido di carbonio e catrame i quali vengono normalmente rilasciati come prodotti di scarto dalle industrie e dai veicoli. Vengono prodotti e rilasciati composti organici volatili (VOC), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), particolato, nicotina, ammine. Inutile dire che questi prodotti sono tutti cancerogeni. Il fumo infatti è una delle cause principali di tumore al polmone e dei problemi legati all’apparato circolatorio.

Il fenomeno dell’arterosclerosi ad esempio, che significa invecchiamento dei vasi sanguigni, nei fumatori è molto più avanzato rispetto ai non fumatori. Il fumo da sigaretta promuove ed accentua lo stress ossidativo. Lo stress induce infiammazione dell’endotelio vascolare e favorisce il deposito di colesterolo provocando l’invecchiamento dei vasi. Un altro svantaggio dei fumatori è quello di invecchiare prima. Ciò accade perché il fumo impedisce la corretta ossigenazione delle cellule.  Il fumo favorisce la disidratazione, la perdita di luminosità della pelle e questo perché la nicotina, componente presente naturalmente nelle foglie di tabacco causa vasocostrizione e ciò riduce l’apporto di ossigeno da parte dei vasi sanguigni attraverso il microcircolo cutaneo. I danni si riscontrano anche sulle fibre di collagene e sull’elastina presenti negli strati più profondi del derma.

Il fumo può anche essere responsabile di patologie ben più gravi come: carcinomi, polmoniti, bronco pneumopatie cronico ostruttive, infarto, ictus.

Ma perché si sviluppa dipendenza?

La dipendenza nel caso dei fumatori è chiamata tabagismo e la sostanza che la provoca è la nicotina. La nicotina fa parte dei veleni neurotossici se assunta in dosi massicce. Se assunte in piccole quantità induce dipendenza. Quando viene inalata passa nei polmoni, da essi al sangue e dal sangue al cervello. Essa si lega ai recettori dell’Acetilcolina e vengono stimolati i neuroni detti acetilcolinergici. Questi vanno a stimolare il rilascio di altri neurotrasmettitori e ha un effetto psicoattivo provocando un miglioramento delle capacità mnemoniche, della performance psicomotoria e dell’attenzione, inibizione dell’appetito e miglioramento dell’umore.  Proprio per via di questi effetti crea dipendenza nella maggior parte dei fumatori.

Il fumo oltre a fare male alle persone che ne fanno uso crea anche problemi ambientali. I fumatori, sono una buona parte della popolazione mondiale e la quantità di fumo emessa va a contribuire all’inquinamento atmosferico unendosi al fumo sprigionato dagli autoveicoli e dalle industrie. Al tutto si unisce anche il comportamento incivile di rilasciare i mozziconi di sigaretta per le strade e nelle aree verdi. La biodegradabilità di un singolo mozzicone di sigaretta va da 5 a 12 anni ed in questo lasso di tempo può nuocere alla natura.

Che dire del fumo passivo?

Le persone che non fumano, ma che vivono in presenza di un fumatore sono sottoposte a respirare il fumo di sigaretta. Corrono il rischio di sviluppare patologie similari a quelle di un fumatore attivo. Se si fuma in presenza di bambini s’indebolisce il loro sistema immunitario incentivando l’insorgenza di asma, riniti, raffreddori frequenti, tonsilliti, tracheiti. Negli ultimi anni è stata lanciata sul mercato un’alternativa alla sigaretta di tabacco. Parliamo della sigaretta elettronica. E’ un dispositivo che permette d’inalare vapore e funziona con il riscaldamento di liquidi aromatizzati dove alcuni non contengono nicotina, mentre altri ne contengono concentrazioni variabili.

Rispetto alla sigaretta normale non avviene la combustione del tabacco e scegliendo il liquido giusto si può anche evitare di assumere nicotina.

Ma cosa c’è precisamente nei liquidi ?

Glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze aromatizzate. Diversi studi hanno però segnalato il glicole propilenico come dannoso se inalato per troppo tempo provocando irritazione alle vie aeree, asma e riniti. Per la glicerina a causa del riscaldamento si possono formare formaldeide e acetaldeide che sono dei potenziali cancerogeni, ma bisogna considerare anche che la concentrazione di glicerina nelle sigarette elettroniche è modesta. Purtroppo mancano certezze sui componenti aromatizzanti. Le sigarette elettroniche sembrano così meno pericolose rispetto alle sigarette normali, ma non sono innocue. C’è comunque la necessità di nuovi studi che chiariscano i reali effetti di tutte le sue sostanze per rispondere ai punti interrogativi che richiedono ulteriori ricerche. Per i fumatori la sigaretta elettronica può rappresentare uno strumento di riduzione del danno, mentre per i non fumatori può essere una potenziale fonte di problemi di salute.

In conclusione il fumo fa male in qualunque sua forma. La sigaretta è dannosa per chiunque, bisogna smettere ancor prima di cominciare.

BIBLIOGRAFIA:

“Tabacco: una pianta medicinale divenuta serial killer”- Naturelab

“Composizione e additivi nel tabacco per sigarette”- Progetto Consulenza ai fumatori in farmacia, c/o Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo, Berna  

Fumo: ecco come danneggia la pelle”- Saperesalute

“L’impatto ambientale del tabacco” – Giacomo Mangiaracina

“La sigaretta elettronica è meno pericolosa della sigaretta di tabacco?”- AIRC


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