Napoli-Milan: il San Paolo ricorda Pietro Petrucci, eroe napoletano morto a Nassiriya


Napoli – Sabato scorso allo stadio San Paolo di Napoli si è disputato l’incontro calcistico Napoli-Milan. Durante la partita tra i tanti striscioni esposti c’era uno striscione speciale, con la scritta: “12-11-03 ONORE A PIETRO”, dedicato alla memoria di Pietro Petrucci caporalmaggiore dell’esercito Italiano, di Casavatore in provincia di Napoli, un eroe nazionale morto durante il terribile attentato a Nassirya nel 2003. Pietro era tifosissimo del Napoli. È dal 2003 infatti che ogni anno viene esposto lo striscione allo stadio, proprio per ricordare il sacrificio dell’eroe napoletano.

Era il 12 novembre 2003 quando avvenne il primo grave attentato di Nasṣiriya. Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti l’ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base e pertanto la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base “Maestrale”, riuscì a uccidere i due attentatori suicidi, tant’è che il camion non esplose all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nasṣiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.

Nell’azione sono rimasti feriti anche 19 carabinieri e Aureliano Amadei, aiuto regista di Stefano Rolla. In tutto i feriti nell’azione terroristica sono stati 58. I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell’Arma dei Carabinieri Territoriale, al 13 Reggimento Carabinieri di Gorizia e al 7º Reggimento Carabinieri “Trentino-Alto Adige” di Laives, al Reggimento lagunari “Serenissima”, alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste”, al Reggimento Savoia Cavalleria, al Reggimento Trasimeno. Sono morti anche alcuni appartenenti alla Brigata Sassari che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.

Petrucci aveva 22 anni, aveva riportato gravissime ferite alla testa ed era stato dichiarato in stato di morte cerebrale all’indomani dell’attentato. I genitori e i due fratelli, giunsero all’ospedale di Kuwait City. I due medici militari inviati in Kuwait dalla difesa per verificare le condizioni del militare spiegarono ai familiari che non c’era alcuna possibilità di un miglioramento e che il giovane si trovava, in uno stato di morte cerebrale. A questo punto i genitori diedero l’assenso a staccare le macchine e disposero la donazione degli organi.

Foto di Luca Gagliano

Il caporalmaggiore Pietro Petrucci, volontario in ferma breve era in missione in Iraq con l’incarico di conduttore, era in forza al sesto Reggimento Trasporti di Budrio che forniva il supporto logistico e i rifornimenti alla Brigata Sassari. Il giovane era a bordo di un mezzo con altri due commilitoni morti nell’esplosione: il caporalmaggiore scelto Emanuele Ferraro, 28 anni, in servizio permanente, e il caporale volontario in ferma breve Alessandro Carrisi, 23 anni.

L’attentato provocò la morte di 19 italiani tra cui i carabinieri: Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte; Giovanni Cavallaro, sottotenente; Giuseppe Coletta, brigadiere; Andrea Filippa, appuntato; Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente; Daniele Ghione, maresciallo capo; Horacio Majorana, appuntato; Ivan Ghitti, brigadiere; Domenico Intravaia, vice brigadiere; Filippo Merlino, sottotenente; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte; Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante. I militari dell’esercito: Massimo Ficuciello, capitano; Silvio Olla, maresciallo capo; Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore; Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto; Pietro Petrucci, caporal maggiore. I civili: Marco Beci, cooperatore internazionale; Stefano Rolla, regista.


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