Sparatoria a Chiaia, c’era anche un’altra banda: in 30 armati di spranghe e coltelli


L’assalto a Chiaia, avvenuto nella notte tra sabato e domenica, che ha portato al ferimento di sei persone raggiunte da colpi di pistola, continua a scuotere la città e a scatenare polemiche. Ma mentre si cerca di correre ai ripari aumentando le misure di sicurezza, gli inquirenti stanno pian piano ricostruendo la dinamica dell’agguato.

Secondo quanto riportato da Il Mattino, due bande (una di San Giovanni a Teduccio, l’altra di Pozzuoli) si erano date appuntamento in centro per stabilire, una volte per tutte, di chi fosse il territorio.

La prima, composta da 30 persone, era armata di coltelli e spranghe, e ha fatto irruzione a Chiaia nel caos della movida del sabato sera. Era consapevole che avrebbe corso pochi rischi, che al massimo avrebbero ricevuto una segnalazione.

Nessuno dei trenta balordi, però, immaginava che dall’altro lato vi fossero ragazzini ancor più senza freni, che ai manganelli avevano preferito le pistole e che erano pronti a sparare ad altezza uomo come nel migliore degli attentati.

La banda di Pozzuoli, quindi, pur essendo in inferiorità numerica schiacciante (erano in 2 a bordo di un motorino), ha spostato gli equilibri premendo più volte il grilletto.

Ora resta da capire il ruolo dei feriti nell’agguato ed evitare che si scateni una vera e propria faida tra i due gruppi.


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