Pizza non solo cibo: è essenza della napoletanità che ha conquistato il mondo


La pizza è finalmente patrimonio Unesco, un risultato per nulla scontato ma inseguito per anni. La pizza non è solo cibo, è manifestazione della cultura e delle tradizioni di Napoli.

Gestualità, espressioni del volto, gergo e capacità di esibirsi davanti ai clienti sul “palcoscenico” della pizzeria tra il bancone di marmo ed il forno a legna. Con 5 milioni di pizze sfornate ogni giorno, Napoli rappresenta l’Italia intera e la sua ricca cultura culinaria nel mondo. Senza dimenticare il fenomeno della pizza sospesa, espressione del grande cuore dei partenopei.

La pizza è sinonimo di felicità e di convivialità in ogni parte del globo, addentarla significa assaporare un attimo di gioia. La pizza è sicuramente femmina, sensuale e ammaliatrice, che porta ogni giorno un pezzetto di Napoli  nel mondo. Che abbia qualcosa di magico e misterioso è cosa certa e la sua leggendaria nascita si deve ad una ricetta della dea greca Demetra ( la romana Cerere), le cui sacerdotesse si trovavano proprio a Napoli.

La pizza in passato era soprattutto pietanza dei poveri grazie al suo prezzo economico, ma fu presto apprezzata anche dalle classi più abbienti, tanto che nel 1517 durante il sontuoso banchetto a Castel Capuano per le nozze tra Bona Sforza e Sigismondo I re di Polonia furono servite varie qualità di pizze. Fino al periodo borbonico quando la regina della cucina napoletana assurse gli onori reali con Ferdinando di Borbone.

Quella del pizzaiolo è una vera e propria arte, finalmente riconosciuta, che inizia con una lunga gavetta: dal giovane di banco, all’addetto pala fino al pizzaiolo, l’apice della carriera, il quale non consente a nessuno di impastare e preparare le sue pizze.

Per anni la pizza napoletana è rimasta legata strettamente al territorio dove è nata e altrove se ne parlava come una cosa quasi astratta e la si conosceva solo attraverso i racconti di chi era stato a Napoli. Oggi “la pizza produce un volume d’affari di oltre 12 miliardi di euro con circa 200 mila addetti e oltre 50.000 esercizi tra pizzerie, ristoranti e pizzerie a taglio o da asporto”, come ha dichiarato Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e Campania.

La vera pizza napoletana, l’unica che può fregiarsi di tale nome, è essenza di Napoli e della tradizione partenopea che grazie a questo importante riconoscimento verrà preservata dalle contaminazioni culturali di altri Paesi.


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