Sindaca Lega: “Giusto pagare meno i medici calabresi, lasciano bisturi negli stomaci”


La nuova Lega a vocazione nazionalista di Matteo Salvini continua nella sua campagna elettorale, in vista delle elezioni del 2018. Dal “prima il Nord” a “prima gli italiani“. Ed è così che il carroccio ha sfondato anche nel Sud, come dimostra la recente vittoria del centrodestra alle regionali in Sicilia.

Le vecchie abitudini, però, sono dure a morire. Il germe razzista del partito guidato da Matteo Salvini non sembra essere stato completamente debellato (se mai lo fosse stato). Lo dimostra, a parole, Susanna Ceccardi, sindaco leghista di Cascina, un comune in provincia di Pisa.

Siamo ad Agorà, su Rai 3, e si parla della condizione in cui versano i medici italiani. Ad un certo punto, si parla dei loro stipendi, e si dibatte sulla disparità che c’è tra quelli che lavorano al Nord (più ricchi) e quelli che lavorano al Sud (più poveri). Per la sindaca leghista, però, tutto questo è assolutamente normale.

E’ giusto che un medico dell’Emilia Romagna guadagnino di più. Ci saremmo tutti stupiti, negativamente, se gli stipendi dei medici calabresi fossero stati più alti, meno male che non è così. Lo stipendio non dovrebbe essere uguale. Avete presente i casi di malasanità in Calabria? Lasciano i bisturi negli stomaci dei pazienti, non facciamo i buonisti. La sanità calabrese non è un’eccellenza italiana“.


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